Alla Roma si chiedeva una reazione forte dopo l’incredibile sconfitta con la Juve dello scorso 6 gennaio, e reazione è stata. Con il 4-2 esterno rifilato ieri all’Empoli, infatti, la squadra di Mourinho centra la terza vittoria di fila tra campionato e Coppa Italia, arrivando alla sosta nazionali a -5 dal quarto posto. Solo un numero, perchè centrare la qualificazione sarà difficilissimo considerando che l’Atalanta quarta è virtualmente a +8. Ma ad ogni modo i giallorossi hanno rosicchiato punti a tutte le squadre che la precedono, eccetto Inter e Napoli.

Furia Roma, quattro gol in 13′
Al “Castellani” la Roma si è resa protagonista di un primo tempo ai limiti della perfezione, cominciato con un rigore non concesso da Fabbri per fallo in area su Zaniolo che aveva già tirato fuori i soliti “fantasmi” arbitrali. A rompere l’equilibrio, dopo 24′, la zampata di Tammy Abraham che vale l’1-0 e dà il via ad un quarto d’ora da incubo per l’Empoli. Dopo soli 8′ ancora il centravanti inglese realizza lo 0-2 (col dubbio, visto che era stato Mancini ad insaccare la prima respinta di Vicario con il pallone che aveva già superato la linea).

Non c’è neanche il tempo di esultare per il raddoppio che arriva subito il tris firmato da Sergio Oliveira, alla seconda rete in tre presenze, con un dolce collo esterno all’incrocio. Tutto finito? Assolutamente no, perchè dopo 2′ arriva anche il gol di Nicolò Zaniolo – servito da Mkhitaryan – per lo 0-4 che manda al riposo le due squadre.

Approccio da rivedere
Nel secondo tempo scende in campo una squadra sicuramente messa in guardia da Mourinho sul non rilassarsi nonostante l’ampio svantaggio, ma solo nelle intenzioni, perchè la Roma si abbassa e al 55′ incassa il gol di Pinamonti che vale il 4-1. I giallorossi incassano il colpo e anche il secondo (fortunoso) gol toscano, al 72′: è decisiva la deviazione di Mancini sulla conclusione dal limite di Bajrami, colpevolmente lasciato libero di tirare. Poco dopo Ibañez di testa si divora la chance di chiudere definitivamente i discorsi mandando alto di testa su cross da calcio d’angolo, imitato poi da Pinamonti qualche minuto più tardi. Stavolta, però, la Roma usa la logica e spezza il gioco con alcuni falli, oltre al correttivo apportato da Mourinho con l’ingresso di Veretout per Mkhitaryan.

La chiave tattica
Senza parlare di un Tammy Abraham letteralmente strepitoso – 10° gol in campionato e 17° in stagione – e di un Sergio Oliveira già padrone del centrocampo, una menzione d’onore va ad Ainsley Maitland–Niles. L’inglese, da pochissimo a Roma, ha offerto una prestazione letteralmente monumentale in entrambe le fasi, prima di lasciare il posto a Viña a metà secondo tempo per tirare il fiato. Il ritorno di Smalling ha spinto Mourinho a schierare la difesa a tre e a pressare l’Empoli sin da subito. Una scelta che ha pagato, vista la bravura della squadra di Andreazzoli nel far girare il pallone poi trovare la verticalità.

Ora la pausa, poi un nuovo tour de force
Adesso chi resterà a Trigoria potrà sfruttare la pausa nazionali per riposare qualche giorno e poi continuare a lavorare sui dettami dello Special One, con la speranza che il Covid non metta di nuovo i bastoni tra le ruote alla Roma. Del resto a febbraio affronteremo Genoa, Inter (Coppa Italia), Sassuolo, Verona e Spezia, per cinque gare che potranno dare un senso diverso alla stagione della Roma. Sperando di poter contare sul ritorno di Leonardo Spinazzola.
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