La Roma ha da poco ufficializzato il primo vero acquisto alla Monchi, ovvero uno di quei calciatori ai più sconosciuti, che in realtà il direttore sportivo spagnolo ex-Siviglia ha seguito da tempo, studiando tutti gli aspetti (da quello tecnico, a quello psicologico), e stiamo parlando di Cengiz Ünder, giovane 20enne nato nella regione di Marmara, cresciuto nel Bucaspor, spostatosi all’Altinordu nel 2014, per poi giocare e stupire con la maglia dell’Istanbul Basaksehir nella scorsa stagione. La piccola squadra della capitale ha infatti raggiunto per la prima volta lo storico obiettivo dei preliminari di Champions League, e deve molto all’esterno turco che adesso giocherà sì la Champions, ma con la maglia della Roma.
MAI GIUDICARE UN LIBRO DALLA COPERTINA
L’Istanbul Basaksehir non si discosta molto dai principi di gioco del Sassuolo di Di Francesco, e quindi probabilmente da quelli della futura Roma. La squadra sorpresa dello scorso campionato turco ha colpito quasi tutte le avversarie soprattutto con i suoi cambi di gioco repentini, e con gli istinti verticali delle proprie giocate. Nel 4-2-3-1 di Avci Cengiz ha ricoperto prevalentemente la posizione di esterno sinistro offensivo, erroneamente a quanto si pensi. La maggior parte delle testate giornalistiche (online e cartacee) hanno fatto il solito errore di valutare un calciatore leggendo solo la carta d’identità, e non seguendo lo sviluppo del gioco in campo. Seppur mancino naturale, Under è quasi ambidestro, ed è stato schierato quasi sempre dal lato mancino del campo soprattutto per sfruttarne la sua buona capacità nel servire cross invitanti per Adebayor (una punta fisica, e brava di testa) ma anche per giocare nell’half space corrispondente, e associarsi al meglio con i propri compagni, sfruttando le sue doti qualitative.
Tralasciate per un attimo gli orrori sotto porta dei compagni e concentratevi sulla capacità di mettere palle quasi perfette di Under sia di destro che di sinistro. Sarà molto utile soprattutto nel primo periodo, in cui gli avversari che si troverà davanti non lo conosceranno e non sapranno cosa aspettarsi da lui.
Nonostante la giovane età Ünder è molto disciplinato tatticamente, soprattutto quando si tratta di difendere in fase di non possesso, e in fase di transizione negativa. Ovviamente per via della sua fisicità non vince molti duelli fisici, giusto il 19,6% di quelli che ingaggia, ma il punto è proprio questo, ne ingaggia moltissimi, pur essendo definito semplicemente un’ala che ama dribblare, crossare e provare il tiro da fuori. Indice di una buona personalità, anche se dovrà ancora confrontarsi con il campionato italiano.

La sua posizione nel 4-4-2 dell’Istanbul Basaksehir.
DRIBBLOMANE DUTTILE
Confrontando i dati di Cengiz Ünder e Mohamed Salah si nota come il turco provi più volte l’uno contro uno, e il dribbling, rispetto all’egiziano. Le motivazioni possono essere tante: dalle caratteristiche diverse ma anche dalla posizione in campo (Salah in particolare nella scorsa stagione era più una seconda punta, Ünder ha quasi sempre agito da esterno in un 4-2-3-1). Quello che salta più all’occhio, però, guardando il grafico sotto è l’onnipresenza e la copertura territoriale di Under sulle fasce. Così come Defrel, così come Karsdorp, il minimo comune denominatore è la duttilità, l’adattabilità a diversi sistemi di gioco anche all’interno della stessa partita.

A sinistra Salah, a destra Under. L’egiziano tocca praticamente solo la parte destra del campo.
La caratteristica che salta all’occhio di Ünder però è il modo di giocare senza palla. È facile vederlo alla ricerca dello spazio alle spalle della difesa avversaria, a proporsi per i filtranti dei compagni, o a suggerire un movimento che mette in difficoltà il difensore avversario, con un’intelligenza tattica rara per la sua età e soprattutto per il campionato in cui finora ha militato.
A livello tecnico Cengiz sfoggia un primo controllo veramente da applausi, ed è bravo a tirare sia col destro che col sinistro, soprattutto da fuori area. Il paragone che più si sente nei suoi confronti è quello con Paulo Dybala, immagino per la qualità nel saper tirare a giro sul secondo palla. Ma le somiglianze fra i due finiscono praticamente qui.
PROSPETTIVE
Avevamo già anticipato il fatto che Monchi avrebbe probabilmente acquistato un profilo simile a Cengiz Ünder, ovvero un calciatore giovane da far crescere, da non lanciare subito nella fosse dei Leoni (o forse è meglio dire, dei Lupi) che è lo stadio Olimpico, bravo ad esaltare un calciatore al primo numero, quanto a deprimerlo al primo passaggio sbagliato, ma da affiancare magari a un calciatore più affermato (non è un caso che si faccia il nome di Mahrez, che avevamo caldamente suggerito in tempi non sospetti).
Guardando in azione Cengiz però tutto sembra fuorché un pischello senza personalità, con poca voglia e poca grinta. Under ha già fatto capire di volersi giocare subito le chance per fare il titolare, e non è detto che non possa farlo soprattutto in questo periodo in cui Monchi sta cercando di chiudere per il campione voluto da Di Francesco, ma avrà bisogno ancora di tempo.
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