Claudio Ranieri, un passo indietro.
Affezionarsi ad un allenatore, spesso, può essere controproducente.
I tifosi del Leicester, ne sanno qualcosa.
Sarà che noi Romani abbiamo quel modo un po’ “caciarone” di vivere le cose,
sarà che quando ci tuffiamo in un’avventura facciamo di tutto per esserne protagonisti oppure sarà per quella voglia incredibile di lasciare il segno che riusciamo, spesso, realmente a imprimere un’impronta indelebile dentro al cuore delle persone che incontriamo sul nostro cammino.
Il sole nelle giornate d’estate riscalda i sentimenti così a fondo che è impossibile non innamorarsene anche nei giorni dove, la pioggia e le nubi, sembrano volerne cancellare l’amore presente nell’aria.
Claudio Ranieri, dopo la prima avventura sulla nostra panchina , andò a Leicester prendendo una squadra da salvare. Salviamoci. Uniti, tutti assieme. Poi si vedrà.
Nella sua città natale, anni prima, stava per vincere uno scudetto incredibile.
Ricordate?
Stava per scrivere una storia indelebile sulle pagine di un libro a tinte giallorosse chiamato: Roma.
Purtroppo, non riuscì in questa impresa perché forse, il destino, aveva in serbo per lui qualcosa che mai nessuno si sarebbe aspettato. Nessuno.
–LA SIGNORA MAUREEN E IL SUO LEICESTER
Abbiamo intervistato una signora di Leicester, Maureen, tifosissima della squadra a tinte blu, che personalmente, mi ha commosso molto. Le sue dolci parole per Claudio Ranieri, i suoi sentimenti puri e veri per questo signore di Testaccio e la sua sofferenza nel vederlo esonerare ci fa capire che realmente, il calcio, non può esser considerato solo un semplice sport.
E’ qualcosa che ti entra nelle vene e scorre veloce come, purtroppo, scorre veloce il tempo che troppo spesso porta a dimenticare le cose belle perché nella vita, ahimè, le sofferenze nel cuore di molti hanno un impatto maggiore delle gioie.
Fortunatamente questo non è il caso di Maureen che, ripercorrendo mentalmente l’avventura del coach Ranieri, lascia trasparire reale amore e commozione per quello che è Claudio come persona.
In fin dei conti dietro alla parola allenatore, cosa si nasconde se non un semplice uomo con le sue paure ed insicurezze?
– L’INTERVISTA
Mentre leggete le risposte della signora Maureen, leggete le sue parole e fate caso ad una cosa, non dice mai la parola “allenatore” o “mister”.
Per lei esisteva ed esiste solamente Claudio.
Buongiorno signora Maureen, all’ingaggio di mister Ranieri come allenatore, come avete reagito?
“Ciao Emanuele, quando è stato nominato nostro allenatore, inizialmente non ero impressionata. Pensavamo volesse spendere tanti soldi per giocatori di “grande nome” proprio come successe quando arrivò a Leicester, come manager, Sven-Goran Eriksson.
Mio padre, tuttavia, era elettrizzato dal fatto che Claudio potesse essere il nostro allenatore sin dall’inizio.
Pensavate potesse compiere il miracolo sportivo che poi ha portato il Leicester a vincere la premier?
Vincere il titolo della Premier non è mai stato nemmeno nella lista dei miei desideri.
Il mio sogno più grande come fan del Leicester era quello di vincere la FA Cup perché abbiamo il record di finali raggiunte senza mai vincere la coppa.
Era un sogno che non mi aspettavo davvero di avverare.
Puoi immaginare che essere in cima alla Premier League è stato meraviglioso.
Mentre si avvicinava la fine del campionato e la stampa iniziava a parlare di noi come possibili vincitori, ho quasi avuto il coraggio di pensare che potesse realmente succedere!
Come uomo cosa vi ha trasmesso a livello di emozioni?
Il modo in cui Claudio ha gestito i media durante quel periodo è statofantastico, era intelligente e toglieva la pressione ai giocatori, era educato e divertente, la stampa lo amava per quello.
Avevo imparato anche io ad amarlo, era adorato (e lo è ancora) dai nostri tifosi che lo consideravano come un nipote considera uno zio “preferito” , un grande uomo che ha realizzato il sogno impossibile per la mia squadra.
I migliori momenti sportivi della mia vita sono stati la sera in cui diventammo campioni e il giorno in cui consegnarono il trofeo.
Vedere Claudio in piedi con orgoglio accanto ad Andrea Bocelli mentre cantava The time to win again, portò tante lacrime ai miei occhi e a quelli di mio padre di 87 anni seduto accanto a me .
E’ stato un momento davvero fantastico. Papà aveva vissuto durante la sua vita tutte le finali perse, quindi potere capire quanto potesse essere emozionato.
Claudio, come uomo, mi ha mostrato dignità, umorismo, orgoglio e divertimento.
Non lo dimenticherò mai e poi mai, terrà un posto speciale nel mio cuore per sempre.
Il suo esonero come è stato preso da voi tifosi? Avreste voluto averlo ancora in panchina oppure era giusto cambiarlo?
Quando Claudio venne licenziato, mi si spezzò il cuore e piansi, per la prima volta in assoluto, al licenziamento di uno dei nostri dirigenti: fu’ una vero dolore.
Se fosse stato per me avrei voluto qui Claudio tutta la vita, auguro a lui ogni successo a Roma.
E’ stato un privilegio per noi averlo come allenatore.”
Cesare Pavese diceva che : “non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi”, noi siamo sicuri che Maureen e suo padre, quegli attimi, se li ricorderanno per sempre.
Forza Roma.
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