Dottor E. Rosati: “C’è correlazione tra infortuni ed alimentazione”

La redazione di Febbre da Roma ha avuto il piacere di intervistare il Dott. Erio Rosati, presidente della commissione medica della L.N.D. della F.I.G.C

Si è parlato molto e a lungo delle cause relative agli infortuni della Roma, mettendo in primo piano il terreno dei campi di Trigoria e le varie preparazioni atletiche ma nessuno si è mai soffermato sull’alimentazione che i calciatori attuano.

Grazie al dottor Rosati abbiamo esaminato tutto ciò ed è venuta fuori un’intervista molto interessante.

Ippocrate diceva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Lei pensa che ci sia una correlazione importante tra alimentazione e infortuni?

“Assolutamente si, specificatamente e relativamente alle quote proteiche e specificatamente e relativamente all’idratazione”

La Biologa nutrizionista dott.ssa Ciani, disse: “troppo spesso sono gli allenatori ad eregersi nutrizionisti delle squadre con conseguenze pericolose oltre che con evidenti ricadute negative nei confronti dei singoli calciatori.” Lei cosa ne pensa?

Può succedere magari non con l’allenatore ma con il preparatore atletico il quale si arroga il diritto del tutto fare, magari anche sulla scorta delle esperienze pregresse, a causa di risultati positivi ottenuti per motivi vari e diversi.

Diciamo che questo non è pericoloso, ma si rischia di incorrere magari in un decadimento prestazionale sulla scorta di nutrienti che sono la benzina per una buona prestazione se ben utilizzati”.

Il difensore giallorosso Smalling ha da anni attuato una alimentazione totalmente vegana, i risultati a suo dire sono stupefacenti.

Ingrossamento della massa muscolare, maggiore potenza, ripresa ottimale dalle infiammazioni e tendinite scomparsa eliminando pasta carne e latticini.

 

Anche campioni come Hamilton e Lewis negli anni ’90 hanno fatto e fanno uso di questa alimentazione.

Cosa ne pensa?

“Bisogna capire cosa si intende per alimentazione vegana, perchè se è una alimentazione vegan vegan ovvero con assenza totale di proteine di origine animale è un discorso. 

Viceversa se le proteine che sono l’elemento fondamentale per lo sviluppo e per il ricambio cellulare a livello muscolare sono utilizzate a livello opportuno con prodotti come ad esempio il seitan, il tofu, integratori proteici e aminoacidi ramificati allora ci può anche stare. 

Se noi eliminiamo completamente le proteine di origine animale, che sono di origine nobile, viene meno anche la possibilità di utilizzare la vitamina  B12.

Questa è un precursore della formazione dei globuli rossi che, in una attività  sportivà, sono fondamentali in quanto portano ossigeno al livello del tessuto muscolare ottimizzando le prestazioni mentre, se ci fosse anemia, non sarebbe così.

Posso dirle che su questo tipo di alimentazione sono un po scettico, le proteine sono alla base della formazione del muscolo.”

Il nutrizionista della Roma Guido Rullo dichiarò di essere contrario nel vietare gli alimenti ai calciatori come regola generale e che l’unico nemico per lo sport è l’alcool.  Secondo lei ai calciatori si dovrebbe invece vietare qualche alimento ? Ci sono cibi “pericolosi” per gli atleti?

“La dieta corretta è mangiare di tutto e nella giusta maniera, eliminare alcuni alimenti nel caso specifico chi fa sport i cibi particolarmente grassi,

particolarmente conditi e i dolci che favoriscono il sovrappeso e automaticamente non rientrano nel novero di una gestione normale.

Invece riguardo all’alcool un bicchiere di vino rosso la sera a cena, sottolineo un bicchiere, ha i flavonoidi che contengono un potere antiossidante e di conseguenza non crea più di tanti problemi.”

 

Tanti calciatori della Roma in questi anni hanno avuto problemi con i legamenti.  Molti hanno dato colpa ai campi di Trigoria, altri invece alle preparazioni atletiche non idonee ma nessuno ha parlato di alimentazione. Secondo lei può esserci correlazione tra questo tipo di infortuni ai legamenti e alimentazione sbagliata?

“Per quanto riguarda i legamenti diciamo che gli imputati restano il fondo dei campi e la loro diversificazione e la preparazione atletica. Partiamo da questi due punti.

Viceversa, se ci fosse una alimentazione carente dal punto di vista proteico e quant’altro che non sviluppa il muscolo in maniera ottimale. 

Il legamento è supportato da una muscolatura tonica quindi nel momento in  cui una muscolatura tonica viene meno, l’articolazione sottoposta a uno stress potrebbe subire un danno.

Ribadisco, gli imputati sono il fondo dei terreni e la preparazione.”

 

A tal proposito, pensa sia un problema il fatto che molte squadre anzichè svolgere preparazioni atletiche in montagna passino l’estate passando da un continente ad un altro?

“Assolutamente si e non è un problema di altura, le spiego.

In altura la temperatura fresca aiuta il recupero, visto l’impegno fisico di una preparazione, ossigenazione ridotta e aumento del numero dei globuli rossi.

La preparazione può essere anche fatta in pianura con i macchinari idonei, non è un problema, il problema è un altro.

Gli impegni ravvicinati non permettono stazioni di allenamenti ottimali  che favoriscono i vari step della preparazione,  quindi le continue amichevoli possono alterare le stazioni di allenamento.”

 

Per chiudere dottore, Virginia Woolf diceva:” non si può pensare bene, non si può amare bene, non si può dormire bene se non si è mangiato bene”. Quindi lei mi conferma che questo vale pure per i calciatori.

“Assolutamente sì, una alimentazione corretta permette una ottimizzazione della prestazione.

L’alimentazione corretta non è quella che si fa il giorno pre-gara o il giorno stesso della gara ma quella che fa parte di un bagaglio culturale e di conoscenza dell’alteta che lo mette nella condizione di esprimere al massimo le proprie qualità.

Bisogna saper sfruttare gli aspetti energetici e le peculiarità delle proteine, carboidrati e grassi.”

 

Classe 87, nato e cresciuto con la Roma nell'anima. Scrivo per passione mettendo il cuore avanti ad ogni singola parola.

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