Tifare Roma è qualcosa che ti rimane dentro anche se passi tutta la carriera ad allenare ovunque. Mister Stefano Colantuono è un tifoso giallorosso ed abbiamo avuto il piacere di parlare con lui toccando numerosi argomenti, sia del passato che del recente presente che vede la Roma all’inizio di una nuovo capitolo.
Salve mister, conosciamo bene la sua passione per la nostra Roma. Come nasce il suo esserne tifoso?
“Nasco tifoso della Roma perchè in famiglia mio padre ne è stato un grande tifoso. Mi portava allo stadio e ai ritiri pre-campinato quando la squadra andava in Umbria. Con il tempo, intraprendendo questo mestiere, sono riuscito a batterla qualche volta anche se molto spesso uscivo sconfitto dalle sfide contro i giallorossi. Se sono mai stato vicino alla Roma? Forse in passato qualche chiacchierata c’è stata ma niente di così particolare.”
Ha un calciatore del passato giallorosso al quale è più legato?
“Ce ne sono stati tanti di calciatori che mi legano a ricordi molto belli, posso dirti che Bruno Conti è quello a cui mi sento più legato perchè io sono cresciuto ad Anzio e Bruno ha giocato anche lì, era vicino di paese essendo lui di Nettuno. Ricordo tantissimi altri calciatori, ma ripeto, Bruno è quello al quale sono legati i miei ricordi d’infanzia. La mia primissima maglia da bambino fu quella di Pierino Prati con il numero 11. Posso dirti che era e resta davvero una fortissima passione.”
La Roma ha deciso di affidarsi a Fonseca dopo aver invano cercato di portare nella capitale prima Conte e poi Sarri. Lei pensa sia stata una scelta azzeccata?
“Questo potremo dirlo a fine stagione, ora mi resta difficile. Fonseca è un allenatore che ha fatto benissimo dove è stato, anche nelle coppe ha fatto vedere un ottimo calcio. Quello italiano è un campionato totalmente diverso, esasperatamente tattico ma confido nella scelta della dirigenza. Attendo di vederlo all’opera.”
Nella conferena di presentazione mister Fonseca ha detto che questa dovrà essere la Roma di tutti. Lei crede ancora in un calcio dove l’amore e il sentimento possono farla da padrone rispetto ai soldi ?
“Questo sport è molto cambiato rispetto al calcio di anni fa, ora è tutto un business, una enorme azienda. Il calcio in Italia fattura tantissimo. Per fare calcio ed essere competitivi servono tanti soldi altrimenti non potresti mai confrontarti con quelle che io chiamo “multinazionali”. Parlo di squadre come il Chelsea, il Manchester, il Psg tanto per citarne alcune. Queste sono delle corazzate che se non hai introiti forti hai difficoltà ad andare a scontrartici. Oggi ci sono interessi forti, tanti soldi e, proprio per questo, si va a perdere quel fascino di una volta che vedeva un calcio molto “pane e mortadella” (testuale), un calcio molto più semplice. Oggi sono gli sponsor che decidono.“
Cosa pensa del processo di “deromanizzazione” attuato dalla società? Cosa pensa di quello che è accaduto a Totti e De Rossi?
“Dispiace perchè non vedere più una persona che per circa 30 anni ha varcato tutti i giorni i cancelli di Trigoria fa un effetto strano. Francesco era rimasto l’ultima bandiera, lui non si è sentito più adeguato perchè era un pò fuori dal contesto ed ha deciso di andare via. La società dice che è stata una scelta di Totti, ma Francesco forse non è stato messo nelle condizioni di lavorare. C’è da dire che dare valutazioni è difficile non essendo all’interno della società.
La situazone di Daniele è diversa, è stata la scelta di non confermare un calciatore per limiti di età raggiunti ma io, un calciatore come De Rossi, lo avrei sempre tenuto dentro allo spogliatoio. Avere un punto di riferimento ed una identità cosi forte che poteva rappresentare i valori dei Romasti io lo avrei tenuto a tutti i costi e, stessa cosa, avrei fatto anche con l’ex numero 10. Due figure importanti che mancano e mancheranno alla Roma perchè credo che nessuno ha mai rappresentato così tanto per una società.“
Cosa serve a questa Roma per tornare grande?
“Io sono molto pragmatico, servono risultati importanti. Parzialmente è successo lo scorso anno in Champions League ma in campionato non è andata benissimo. Va ricordato che oggi combattere contro realtà come Juventus, Napoli e Inter rimane difficile per i discorsi che facevamo prima legati all’aspetto economico. Roma è un ambiente particolare, è un tritacarne perchè c’è molta passione, voglia di emergere e di fare bene. Roma è il centro del calcio in Italia ma oggi ha perso qualche gradino e per tornare protagonisti bisogna combattere. Questo credo sarà un anno di ripartenza ma, ripeto, bisogna fare investimenti importanti per non rimanere indietro.“
Con Dzeko in uscita, si parla di un possibile approdo di Higuain. Cosa ne pensa?
“Dzeko non si discute anche se, in alcuni momenti, non è andato benissimo. Se dovesse arrivare Higuain? Bhè, non sarebbe male, qualora tornasse ad essere quello della parentesi napoletana sarebbe ottimo.”
Lei punterebbe ancora su un calciatore come Pastore?
“Questo dipenderà molto da come Fonseca lavorerà tatticamente. Pastore non ha avuto un impatto positivo ed è un peccato perchè Sabatini me ne ha sempre parlato positivamente. Lo scorso anno non è andato bene e bisognerà vedere se la Roma proverà a recuperarlo o deciderà di metterlo sul mercato. In questo caso conta il giudizio del mister.”
Mister con lei sono scresciuti molti giovani talenti, volevo sapere da lei cosa pensa di Zaniolo e se, sempre secondo lei, sarebbe giusto aumentare l’ingaggio ad un calciatore che, in fin dei conti, ha giocato poche partite.
“Zaniolo è un calciatore che avrà un futuro brillantissimo, ora il calcio è arrivato ad una situazione nella quale i ragazzi non hanno il tempo di crescere e, così facendo, bruciano le tappe in maniera incredibile. Arrivano pressioni e contratti “pesanti”, ma, come ha detto Petrachi, il ragazzo deve dimostrare di essere da Roma. Sul valore del giocatore non ho alcun dubbio, per me diventerà uno dei più grandi calciatori nel panorama mondiale.”
Mister la ringrazio per la disponibilità dimostrata nel fare questa intervista, a presto.
” Un saluto a tutti e grazie a voi! “
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