Esclusiva fdr, Francesco Venditti: “Pallotta il diavolo, Baldini la coda”

La redazione di Febbredaroma ha avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Francesco Venditti, attore e doppiatore di successo tifosissimo della Roma, figlio di Antonello. Abbiamo deciso di fare un’intervista particolare, partendo dai titoli dei suoi film doppiati ci siamo ricollegati alla Roma, disegnando così un percorso fatto di ricordi ed emozioni.

 

-IN AMORE NIENTE REGOLE-
Come nasce il tuo amore per la Roma e che ricordi hai legati ad essa da bambino? C’è una partita particolare che porti dentro di te?

Sono sincero io fino a 6 anni ho tifato per la Juventus, ricordo che mi mettevo in macchina dietro a mio padre dicendogli sempre che ero della Juve e lui non mi ha mai detto nulla. Stessa cosa è successa con mio figlio. Io mi innamorai della Roma andando allo stadio e vedendola vincere una coppa Italia che ora però non ricordo quale fosse e da quel giorno solo Roma, Roma e basta.

Mio figlio invece diventò della Roma quando lo portai per la prima volta allo stadio Olimpico. Si innamorò follemente della curva sud ed ora è un romanista sfegatato.

Purtroppo la partita che ricordo è Roma-Lecce, quando perdemmo lo scudetto. Ricordo benissimo tutta la preparazione per la festa che si sarebbe dovuta svolgere che poi però, purtroppo, non c’è stata. Io vedo in quella partita un po’ la storia della Roma, dove siamo stati più consolati che consolatori.

Ricordo molto bene anche alcune partite dell’anno dello scudetto dove abbiamo ribaltato il risultato, quell’anno è stato davvero splendido.

 

-L’ULTIMO SOGNO-
Qualora dovessi chiudere gli occhi e addormentarti, quale sarebbe il sogno più bello che tu possa veder realizzato?

“Vedere il figlio di De Rossi e il figlio di Totti giocare nella Roma. Non so se augurarglielo ma io, da tifoso, me lo auguro, quella sarebbe la continuazione di un amore. Chi non si comprerebbe una maglia con i loro nomi sopra? Io me le comprerei subito. Secondo me la maglia del figlio di Francesco sarebbe molto più venduta rispetto a altre.”

-5 APPUNTAMENTI PER FARLA INNAMORARE-
Dimmi 5 calciatori della Roma che ti hanno fatto innamorare con le loro giocate.

Fatta eccezione per Totti e De Rossi, io dico: Falcao, Ancelotti, Di Bartolomei, Conti e Voeller. Facciamo un’altra eccezione, vorrei mettere anche un portiere e dico Cervone.

 

-LA VERITA’ E’ CHE NON GLI PIACI ABBASTANZA-
C’è un calciatore della Roma che non ti è mai andato a genio e che ogni qual volta lo vedevi giocare speravi in una sua sostituzione?

Thomas Hassler probabilmente perchè veniva dalla Juventus, c’è anche da dire che io non l’ho mai sopportato.



-L’ALBA DI UN IMPERO-

Credi che il duo Petrachi-Fonseca possa essere davvero un nuovo inizio per questa società?

Ho visto poco la sua ex squadra ma a me sembra un buon allenatore mentre Petrachi a me sembra stia facendo un buon lavoro. Umanamente sembra un direttore molto dritto e molto giusto. La storia ci insegna che a Roma ne abbiamo visti tanti di personaggi che inizialmente sembravano potessero andare bene per poi fallire inesorabilmente.

Detto questo mi sembra leggermente fuori luogo che Petrachi parli spesso del fatto che che contrasterà Baldini e che cercherà di decidere con più autonomia possibile. A Roma sembra ci siano delle figure non chiare e lui forse ha voluto mettere i puntini sulle i. C’è anche da dire che in altre società le cose non è che vadano meglio.

-QUESTIONE DI TEMPO-
La gestione americana ha fin qui portato a vincere nulla, credi possa esserci un cambio di rotta nei prossimi anni? A proposito di tempo, come hai vissuto l’addio di Francesco Totti e Daniele De Rossi?

Me la auguro ma nei prossimi mesi, non nei prossimi anni. Non dico che detesto fortemente questo modo di approcciare la Romanità da parte della società ma a me non piace. Ad esempio l’ A.S Roma non ha riconosciuto la festa svolta ieri (22 LUGLIO), se i tifosi hanno festeggiato sarebbe stato giusto omaggiare loro e la storia della Roma. A me non piace come “non veniamo trattati.

Per quanto riguarda Totti e De Rossi io ho vissuto le loro conferenze stampa come un arrivederci e non come un addio
. Ho una voglia tremenda di comprare la maglia del Boca con scritto il nome di Deniele dietro, penso che sia una figata pazzesca (TESTUALE).

Riuscire ad esaudire un suo sogno anche a 35/36 anni credo sia una delle cose più belle che possa capitare ad un calciatore. Poi sono sicuro che sarà dura ma potrà dire di averlo fatto, potrà dire che un Romano e Romanista ha calcato il campo de “La Bombonera”.”

venditti

-IL DIAVOLO VESTE PRADA-

Secondo te chi è il diavolo nella Roma?

Il diavolo è il presidente perchè decide chi mettersi vicino. E tutti quelli intorno vestono Prada. Hai anche delle responsabilità quando comandi e molto importante è anche la scelta di chi ti metti vicino, evidentemente non è riuscito a scegliersi le persone più brave di lui.
Magari senza queste persone accanto sarebbe stato il migliore di tutti no? Questo noi non possiamo saperlo, quindi il diavolo è Pallotta mentre la coda è Baldini.

 

-LA GUERRA DEI MONDI-
E’ un calcio diverso questo reso schiavo da bilanci e plusvalenze. Come vedi questa guerra tra amore per la propria squadra da una parte e la necessità costante di badare all’aspetto economico da parte della società?

E’ una cosa che ha portato una tristezza infinita purtroppo, credo che sia solamente l’inizio e non so come potrà trasformarsi il tifo e l’amore verso la propria squadra. Io cerco di non farlo e di non pensarci, cerco di rimanere sempre mentalmente al periodo di Piacentini e Bonacina alla Roma, era un mondo del calcio molto più semplice.

Io ho avuto la fortuna di poter conoscere un sacco di calciatori ma sempre a distanza perchè per me dovevano rimanere idoli, nient’altro che questo. Però posso dirti che non dimenticherò mai i sabato pomeriggo passati all’hotel con mio padre che fumava con Bruno Conti e Sebino Nela. 

Ricordo che un giorno mio padre aveva un concerto vicino Genova e lì andammo all’hotel dove alloggiava la Roma. Ancora ho in mente Boskov che, con Caniggia accanto, senza farsi sentire, disse a papà che avrebbe messo dal primo minuto l’argentino. Quando il mister se ne andò, quel matto de papà disse a Caniggia: ” guarda che m’ha detto che te fa giocà!Il problema è che ancora non glielo aveva comunicato e quando venne a sapere che mio padre gli aveva riferito “il segreto” gli corse dietro dicendogliene di tutti i colori perchè aveva svelato tutto. Era un altro calcio, era molto più semplice, molto più genuino mentre oggi ci hanno fatto diventare tutti commercialisti. E’ davvero una cosa triste.



Due personaggi che hai doppiato sono stati gli agenti Murphy di Nrcos e Deadpool, a chi li paragoneresti alla Roma attuale?

“L’agente Murphy ha l’energia e la cazzimm di De Rossi e, se posso azzardare un nome della rosa attuale, Kolarov, che c’ha quell’aspetto de uno che te entra dentro casa e te dice damme la robba. (TESTUALE)

Deadpool ha quel dissacrantismo di Francesco Totti. Forse nella Roma attuale Deadpool potrebbe essere Pellegrini, il resto ancora non li ho inquadrati bene ma a me, parlando degli attuali calciatori in rosa, dispiacerebbe molto se andasse via Dzeko, al di là che possa piacere o meno però a lui purtroppo gli voglio bene perchè c’è.  E’ uno da Roma. A me piace anche come calciatore.

 


“T’HO DIPINTA IO, GIALLA COME ER SOLE ROSSA COME ER CORE MIO..”
Dimmi la prima immagine che ti viene in mente.

“Penso a mio padre nella casa dove io abito adesso, nella stanza dove dormivo io quando vivevo con lui a Trastevere c’era il piano forte. Mi ricordo il sabato e la domenica aprivamo le finestre e lui iniziava a suonare e cantare e quando finiva la gente affacciata gli diceva: “No Antonè non te fermà, continua!“.

E’ stato bello essere il figlio di Antonello Venditti in quel momento storico dove tutto era più umano anche nei rapporti. C’era un periodo che io andavo allo stadio con lui in tribuna, poi a un certo punto gli ho dovuto dire: “a pà io devo annà in curva, non je la faccio più a sta in mezzo a tutti allenatori” (TESTUALE). Mi ricordo quei momenti come fosse ieri, avevo circa 10 anni, e mollavamo la macchina e per arrivare allo stadio e c’era un corteo di gente che andava dietro a papà. Era tutto molto più bello e leggero.

Un grazie a Francesco per questa splendida chiacchierata, io vorrei soffermarmi su un discorso che abbiamo trattato ma che, nell’intervista, non ho riportato.

La tecnologia, molto spesso, ci porta a rendere tutti i momenti schiavi di un click o di un post e questo, purtroppo, ci porta a non vivere il momento con tutto l’amore possibile. Quando Francesco mi parlava di tutta quella folla che andava allo stadio dietro a lui e al suo papà, oppure quando mi ha parlato di Boskov, o semplicemente di quando la gente dal balcone chiedeva a Venditti di continuare a cantare lo faceva con quella semplicità e genuinità che ai giorni d’oggi, invece, si sarebbe trasformata in un video o in una foto.  Impariamo a viverci ogni momento da svegli perchè, se si vive la realtà da consapevoli, tutti i ricordi hanno colori più vivi.

“Questa partita la possiamo, vincere, perdere o pareggiare” (V.Boskov)

 

Classe 87, nato e cresciuto con la Roma nell'anima. Scrivo per passione mettendo il cuore avanti ad ogni singola parola.

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