di francesco roma

I migliori giovani lanciati da Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco e la Roma. Un matrimonio celebratosi da poco, che potrebbe portare dei frutti positivi non solo per la prima squadra, e per i giocatori che già impreziosiscono la rosa della Roma oggi, ma anche per i tanti giovani che crescono nelle giovanili, che potrebbero spiccare il volo. Perché è risaputo che Di Francesco è un tecnico abituato a credere nelle nuove leve, e non disdegna di affidarsi ad esse anche nei momenti di difficoltà.

Abbiamo così selezionato i migliori giovani lanciato da Di Francesco come allenatore, dai suoi esordi col Lanciano, passando per Pescara, Lecce e Sassuolo. Ci sono nomi importantissimi, e nomi meno rilevanti ma che hanno già fatto il grande salto andando in campionati e club più competitivi.

Marco Verratti

Attualmente è forse il miglior calciatore italiano in circolazione, ma è nato calcisticamente a Pescara, esordendo il 9 agosto 2008, a 15 anni e 9 mesi, sotto la guida dell’allenatore Giuseppe Galderisi in Coppa Italia, ma ha cominciato ad entrare stabilmente in prima squadra alla fine della stagione 2009-10, all’arrivo di Di Francesco sulla panchina dei Delfini, per poi diventarne titolare nella stagione successiva, a soli 18 anni, sempre sotto la guida di DiFra, totalizzando 28 presenze e 1 rete. Il giovane Verratti ha poi completato l’apprendistato con Zeman, ma di sicuro c’è l’impronta del lavoro del nuovo allenatore della Roma, sull’avvio del suo percorso nel calcio che conta.

Luis Muriel

Il discontinuo ma sempre fantasioso talento colombiano, che ha la Roma la vittima preferita in Serie A, ha debuttato nella stagione 201112 con la maglia del Lecce, proprio sotto la guida di Di Francesco. Quella fu una stagione veramente difficile per i giallorossi, e lo stesso Eusebio è stato esonerato a fine dicembre, ma di sicuro si può ascrivere a lui il merito di aver provato, ed inserito in prima squadra, l’attaccante colombiano, che ha poi proseguito la sua carriera su buoni livelli, sempre in Serie A.

Juan Cuadrado

 

Stessa nazionalità, stessa squadra, stesso destino per Juan Cuadrado. Il due volte campione d’Italia, ed una volta campione d’Inghilterra colombiano, ha cominciato a farsi veramente notare con le sue accelerazioni (prima da terzino, poi da esterno) nell’autunno 2011, sempre a Lecce. La sua prima rete in Serie A, prima di tornare all’Udinese, è infatti arrivata al Manuzzi di Cesena il 6 dicembre, con Di Francesco in panchina. Sarà solo una delle prime ali che il nuovo allenatore della Roma ha scoperto e valorizzato grazie al suo stile di gioco.

Leonardo Pavoletti

 

Dopo l’exploit a Lanciano, in Lega Pro, arriva al Sassuolo sotto la guida di Di Francesco, ed è protagonista della vittoria del campionato dei nero-verdi. Punta perfetta per gli schemi del nuovo allenatore della Roma, “Pavoloso”, caro soprattutto ai fantallenatori nel suo periodo felice al Genoa, è di fatto arrivato ad alti livelli soprattutto a quell’annata al Sassuolo, condita da 11 reti in 33 presenze. Una carriera “frenata” dall’addio, temporaneo, alla squadra di Francesco, e il periodo passato ancora in B al Varese, e poi esplosa di nuovo sotto la guida di Gasperini al Genoa.

Domenico Berardi

 

Ancora una volta, a lanciare un giovane promettente del calcio italiano (probabilmente uno dei più promettenti) è stato DiFra, che nella fortunata stagione di B 2012-13 intuisce che nel 18enne calabrese c’è una scintilla che in pochi hanno, e lo lancia in prima squadra. 37 presenze e 11 reti per lui, all’esordio fra i grandi. In estate, quando sembra in procinto di continuare l’apprendistato in B, in prestito, è sempre Eusebio Di Francesco a decidere di tenerlo con sé in A. Una scelta che viene ben ripagata, e Berardi diventa uomo copertina quando il 12 gennaio 2014 realizza 4 gol al Milan di Allegri. Da quel momento in più non ha lasciato più l’undici titolare per scelta tecnica, e proprio in questo momento, si gioca l’Europeo Under 21 in Polonia.

Sime Vrsaljko

 

Il terzino croato, prima di andar a far panchina con Diego Simeone all’Atletico Madrid, è passato dalla grande palestra del Genoa di Gasperini, ma è esploso sotto la guida di Di Francesco. 58 presenze con la maglia nero-verde, un’esplosione inaspettata che l’ha portato al “calcio che conta” per circa 18 milioni di euro. Probabilmente, se oggi si potesse chiedere al giovane croato se lasciare l’Italia sia stata una buona idea, lui direbbe di no, visto che al momento della cessione era voluto da mezza Italia compresa la Roma. Non è da escludere che possa tornare utile come obiettivo di mercato dei giallorossi se dovesse malauguratamente fallire la trattativa Karsdorp.

Lorenzo Pellegrini

Una storia che somiglia a quella di Alessandro Florenzi, che adesso, dopo l’addio di Totti, sembra essere l’erede predestinato del nuovo Capitano, Daniele De Rossi. Lorenzo Pellegrini è romano, e romanista, e diventa un giocatore della Roma a 9 anni, quando entra a far parte delle giovanili giallorosse. Come Florenzi, la sua storia con la squadra capitolina fa un giro lungo, passa da Sassuolo, dove Di Francesco ne carpisce le potenzialità, lo mette a suo agio nel 4-3-3, come interno di centrocampo, e lo mette in vetrina. Per fortuna la Roma ha esercitato un preziosissimo diritto di riacquisto a 10 milioni di euro e Lorenzo Pellegrini è tornato a casa.

Paul Lirola

 

Chiudiamo con un talento che deve ancora del tutto sbocciare, ma che ha dato grandi segnali nell’ultima stagione di Di Francesco al Sassuolo. Lirola è già nel giro della nazionale spagnola Under 21, e sfortunatamente di proprietà della Juventus, che difficilmente se lo lascerà scappare, ma deve tutto all’allenatore di Pescara, che ancora una volta ha avuto grande coraggio a farlo esordire così giovane in Europa League e in Serie A, e ha così fatto conoscere al Mondo le doti del giovane terzino spagnolo.

 

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