Classe 1990, a 22 anni è già capitano del PSV Eindhoven, una delle più prestigiose squadre del campionato olandese. Arriva a Roma il 17 luglio 2013, e già da subito si percepisce l’importanza di questo calciatore, nonostante la sua giovane età. La stagione 2013-2014 è da capogiro. Numero 6 sulla spalle, quello di Pluto Aldair, che era stato ritirato. 25 presenze in campionato coronate da 5 gol ed impreziosite da prestazioni sublimi. Lotta su ogni pallone, unisce quantità e qualità a centrocampo, guadagnandosi il soprannome di “lavatrice”: ogni pallone sporco che passa da lui ne esce pulitissimo e pronto per essere trasformato in azione offensiva. Insieme e Gervinho è il protagonista assoluto della cavalcata trionfale che porterà la Roma di Rudi Garcia a battere il record di vittorie consecutive ad inizio campionato. La sua stagione termina anzitempo, il 9 marzo 2014, nella sfida di campionato del San Paolo contro il Napoli. Lesione al legamento crociato anteriore. Ancora oggi in molti si chiedono cosa avrebbe fatto la Roma se avesse potuto avere Strootman fino alla fine della stagione, conclusa al secondo posto dietro la Juventus di Antonio Conte. L’infortunio è l’inizio di un vero e proprio calvario che avvicina ancora di più i tifosi giallorossi al campione olandese. Il feeling già forte con l’ambiente della Roma, viene cementato dalla sfortunata convalescenza che Kevin subisce. Il 9 novembre 2014, a distanza di 8 mesi dall’infortunio, il centrocampista olandese rientra in campo contro il Torino. L’11 gennaio 2015 fa in tempo a servire l’assist a Francesco Totti, in gol nel derby contro la Lazio, prima di infortunarsi nuovamente il 25 gennaio nel match contro la Fiorentina. 5 giorni dopo viene operato nuovamente. Stesso ginocchio ma con complicazioni ancora maggiori. Sembra la fine della carriera per una delle più forti promesse del calcio europeo. In molti sentenziano, con eccessiva approssimazione, lo stop definitivo alle competizioni per il centrocampista olandese. Ma Kevin Strootman non è un calciatore normale. La maglia numero 6, quella di Aldair, non si concede al primo che capita. Kevin è un guerriero, un lottatore immenso, e la stessa grinta mostrata in campo viene tirata fuori anche nella fase riabilitativa. Passano più di 365 giorni. Un anno duro, senza sosta, vissuto con un unico obiettivo: quello di tornare più forte di prima. Il 5 febbraio 2016, a Trigoria, in una partita del campionato primavera contro l’Avellino, Strootman torna in campo e segna un gol su calcio di rigore. Il 21 febbraio 2016, nel match casalingo contro il Palermo, finalmente l’incubo finisce. Al minuto 78 lo Stadio Olimpico è tutto in piedi per festeggiare il rientro del suo gladiatore. Kevin è tornato!
(Piero Farenti)
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