Roma-Zorya

Splende la notte, illumina la Roma

Sono passati solo 44 secondi quando la Roma sfiora il gol per la prima volta. Mkhitaryan recupera un pallone in mezzo al campo e pochi istanti dopo riesce a calciare grazie al brillante assist verticale di Zaniolo. Il tiro esce di poco a lato e l’azione viene poi resa vana da una posizione irregolare segnalata dal guardalinee. Poco importa, la Roma ha già impresso il proprio marchio sulla gara.

Dopo pochi minuti Abraham spreca una ghiotta occasione da pochi passi. Poi la svolta della gara, che arriva al minuto ’15. In un’azione in velocità El Shaarawy si invola lungo l’out sinistro grazie ad una verticalizzazione di Zaniolo, e con l’esterno destro confeziona un cross basso che sembra disegnato con il compasso. Il pallone attraversa l’area di rigore e trova un ispiratissimo Carles Perez, che con il destro non dà scampo a Matsapura, il portiere dello Zorya. L’attaccante spagnolo è in stato di grazia. E’ inarrestabile e i difensori ucraini sono costantemente sorpresi dal numero undici giallorosso. La sua capacità di saltare l’uomo può essere un’arma in più anche in altri contesti, magari come subentrante. Il messaggio è chiaro: Mourinho può contare anche su di lui.

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La gara va avanti, e la Roma continua a fare la partita. Il gol di Zaniolo è un’esplosione di voglia e sentimento, con il ventiduenne giallorosso che sotto porta fino a quel momento era sembrato ancora un po’ imballato. Il suo destro a chiudere è chirurgico, e ricorda il gol della scorsa domenica realizzato da Felix su assist di Mkhitaryan. Qui al posto dell’armeno c’è Veretout. Il francese porta palla per una trentina di metri e sul più bello sceglie di servire il compagno in maglia numero ventidue. Il centrocampista ex-fiorentina interpreta il ruolo di mediano alla sua maniera, con un’attitudine che lo porta più volte al box-to-box. Sul finire del primo tempo sbaglia un calcio di rigore, che però non cancella quanto di buono fatto in questa e nell’ultima partita: ora il forzato riposo causa squalifica contro il Torino. In ripresa.

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La rete del 2-0 ha su Zaniolo l’effetto di una molla. Il salto in avanti è netto. Lato tribuna Tevere nel primo tempo e lato Monte Mario nel secondo, i tifosi osservano divertiti le continue offensive del giallorosso. Inizia la seconda frazione di gioco, ed è subito Nico-show. Dopo solo trenta secondi dal rientro in campo, il golden boy romanista si lascia alle spalle grazie ad un velo il terzino avversario, e con altruismo serve poi Abraham, che deve solo spingerla dentro. È il terzo gol. Una giocata da grande giocatore, che a molti ha ricordato il vero Zaniolo, quello visto prima del calvario. Strappi, esplosività, concretezza.

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La squadra di Mourinho continua a macinare gioco, e si rende protagonista di un’ottima mezz’ora, che vede il suo culmine nella spettacolare rovesciata di Abraham. Il centravanti inglese è l’unico a credere ad un pallone che scende a campanile in area, e si avventa da solo sullo spiovente. La coordinazione è perfetta, e ancora una volta la palla è in fondo al sacco. Quattro a zero. Anche la stella inglese lascia una traccia importante nella notte dell’Olimpico, nonostante un paio di gol divorati. Il pubblico lo acclama ad ogni recupero palla, e la prestazione è quella di chi non molla un centimetro, in nessuna situazione. Questione di atteggiamento.

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Dagli spalti si osserva una Roma decisa, determinata, convinta. La difesa è composta da Kumbulla, capitan Mancini e il rientrante Smalling. La linea sale spesso cercando di accorciare la squadra e di arrivare all’anticipo, ma sa scivolare all’occorrenza e assorbire gli attacchi dello Zorya (pochi per la verità). Rui è Rui, parola di Mourinho, e anche oggi… è Rui.

La squadra cresce, momento dopo momento, tra difficoltà e serate importanti. La sensazione, al di là di ogni retorica, è che ci sia un gruppo realmente unito e coeso con il suo condottiero. La Roma è certamente all’inizio di un percorso lungo e tortuoso. Pur tra errori e prestazioni più o meno convincenti, l’atteggiamento è quello giusto. Estremamente visionario ma estremamente pragmatico. Estremamente Mourinhano.

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Nato a Roma, curioso da una vita. Il calcio fa parte di me, le mie priorità sono imparare e approfondire.

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