La gran vittoria della Roma in casa dell’Atalanta, probabilmente, ci aveva illuso che finalmente qualcosa fosse cambiato. A riportarci sulla terra, ancor prima del ko di ieri con il Milan, ci aveva pensato già il pareggio con la Sampdoria, per una squadra che più lontana di quanto sembri dal proprio obiettivo. Cioè tornare finalmente a vincere – ed è questo il motivo per cui i Friedkin hanno chiamato Josè Mourinho sulla panchina della Roma.

La Roma dorme e Chiffi affonda il colpo
Il ko contro i rossoneri ci consegna la triste certezza di avere una squadra che fa di tutto per mostrare i suoi limiti, anche contro un Milan praticamente senza difesa, per un’occasione ghiotta che i giallorossi hanno cominciato a vanificare con un approccio davvero inspiegabile, “coronato” da uno dei capolavori di Aureliano al Var suggellato da Chiffi alla review. Sappiamo che le partite di calcio sono fatte da momenti, ma in quelle della Roma, in questa stagione, c’è sempre una maledetta costante: l’arbitro.

Rigore è… solo contro la Roma
Le direzioni di gara spesso da ufficio inchieste cominciano sin dal primo minuto, con falli invertiti e/o non fischiati, con episodi identici che vengono giudicati in maniera diversa e guarda un po’, sempre a scapito della Roma. Punire col rigore l’intenzionale tocco di mano (spalla), nonostante non ci sia un frame che dimostri che Abraham l’abbia toccata, dimostra la malafede arbitrale. Perchè ricordiamo tutti la levata di scudi di Bergamo per il tocco di Zapata che Gazzetta e combriccola hanno subito bollato come regolare.

Follia Ibanez, poi Abraham la riapre
Ad ogni modo la squadra degli arbitri spiana subito la strada al Milan col rigore concesso all’8′ e poi trasformato da Giroud, prima che Ibanez con una vera e propria follia regali il raddoppio a Messias con un retropassaggio scellerato che non si vedrebbe neanche su un campo di terza categoria. Da qui in poi, per vedere il risveglio della Roma, serviranno circa 20′, con Abraham che sul finire del primo tempo riapre la gara deviando la conclusione di Pellegrini (bentornato capitano) e spiazzando Maignan per il 2-1.

Nella ripresa si rivede una Roma un po’ più e alla ricerca del pari, ma la follia di Karsdorp (già ammonito) che stende Leao al limite dell’area costa un cartellino rosso all’olandese che mette nei guai Mourinho, subito dopo i cambi offensivi per provare a centrare il pari. E probabilmente l’espulsione è stata l’unica scelta sensata di Chiffi (già fermato dall’AIA, ma sarà soltanto un caso) nei 90′ di San Siro.

Espulso anche Mancini
Da qui la saga dei capolavori dell’uomo in verde è proseguita con un rigore non assegnato ad Ibanez per fallo di Ibrahimovic, al contrario del contatto identico tra Mancini e Leao, giudicato stavolta falloso e con espulsione del difensore giallorosso. Ad ogni modo, dopo aver elencato quasi tutte le imprese di Chiffi, non si può ridurre la sconfitta con il Milan al solo “metodo” arbitrale. Gli errori della Roma sono stati tanti e alcuni ai limiti del paranormale, con una partita giocata davvero solo per la mezz’ora a cavallo tra i due tempi. Mourinho deve provare a porvi rimedio nel più breve tempo possibile, ma di questo passo la qualificazione Champions resta solo una chimera. E domenica all’Olimpico arriva la Juve che la Roma dovrà affrontare senza Mancini, Karsdorp e Cristante. Vedremo cosa inventerà lo Special One (e l’arbitro Massa, designato per la sfida).
Lascia un commento