La sconfitta di Napoli ha aperto nuove ferite e nuovi dubbi sulla Roma. Il lungo cammino della squadra di Fonseca, quasi perfetto (non fosse altro per la sconfitta di Siviglia e la beffa assurda di Verona), adesso è di fronte a un vero e proprio bivio. O si considera Napoli-Roma come un incidente di percorso, e si continua la via intrapresa proprio durante un altro Napoli-Roma, quello giocato a luglio, oppure ci si arrovella fra i dubbi e le polemiche scaturite dalla sconfitta.
Sostanzialmente, o si reagisce dando continuità alle scorse prestazioni, o si cade.
Per reagire al meglio sicuramente mister Fonseca e il suo staff avranno individuato i problemi nati durante Napoli-Roma, e ci avranno lavorato su. Qui proviamo ad individuare alcuni spunti tattici interessanti.
Il calo del rendimento offensivo
La trasferta di Napoli è stata la peggior partita della Roma a livello offensivo. È solo la terza volta che la squadra di Fonseca non va in gol (finora solo a Verona e contro il CSKA Sofia i giallorossi non l’avevano fatto), ma guardando gli expected goals, la prestazione appare ancora più disastrosa.
Uno 0,3 di xG raccolti che si avvicina lontanamente solo ai risultati di Udine e Berna (in quei casi la Roma vinse ed andò in overperfomance, nonostante il valore di 0,8 xG generati). Considerando i tiri totali, solo a Berna e a Cluj la squadra di Fonseca aveva fatto peggio… ovvero 8 tiri in totale, ma a Napoli solo un tiro è andato in porta. Quello fiacco di Dzeko nella ripresa, quando la gara era già sul 2-0.
Le possibili cause potrebbero essere molteplici. Dzeko deve rientrare in forma dopo il Covid, Pedro è uno dei giocatori più utilizzati ed avrà accusato stanchezza, tatticamente la Roma, una volta recuperata la palla, doveva risalire tanto campo e non l’ha mai fatto con brillantezza, e non è stata pericolosa neanche nelle palle inattive.
Contro il Sassuolo la Roma dovrà fare una gara totalmente diversa. Più aggressiva, più offensiva, dovendo affrontare una squadra di certo sorprendente, ma che ha nel proprio rendimento difensivo il tallone d’Achille.
Ritrovare Dzeko
Un’altra statistica ci da una mano a fotografare qualcosa che non è andato in Napoli-Roma. Edin Dzeko durante la gara del San Paolo ha toccato in totale 16 palloni, nei 70 minuti giocati. Contro il Cluj, giovedì, ne aveva toccati 14 in 27 minuti.
La media del bosniaco a partita è di almeno il doppio (30,5), e Fonseca dovrà ritrovare il proprio Capitano al più presto, anche per azionare il piano B più importante della Roma: il lancio diretto verso Dzeko, il lavoro sulle seconde palle, l’importanza di trovare un punto di riferimento quando gli avversari vengono a pressarti alti e non riesci a costruire con fluidità da dietro.
Dzeko è comunque ancora il miglior giocatore per non-penalty Expected goals della Roma (considerata la statistica per 90 minuti), e alzerà quasi sicuramente l’asticella delle proprie prestazioni anche sotto porta.
Embed from Getty ImagesIl dubbio a centrocampo
Con Veretout fuori per infortunio, Fonseca dovrà ripensare al suo centrocampo. Contro il Napoli è stato il reparto che è andato peggio, sempre in inferiorità numerica contro il triangolo di centrocampisti formato dai partenopei.
Le probabili formazioni (ad oggi) danno Cristante e Pellegrini insieme in mediana, una scelta che potrebbe portare la squadra a soffrire la pressione sempre ben fatta dei giocatori del Sassuolo. L’allenatore portoghese dovrà valutare bene le prestazioni e le condizioni fisiche di Villar e Diawara, che potrebbero dare più geometrie ed ordine alla manovra… pur sacrificando qualcosa in velocità.
Nei momenti più burrascosi è meglio affidarsi al controllo della manovra, o abbandonarsi all’entropia di un match che si rileverà frenetico, e rischiare qualcosa in più? Vedremo con l’avvicinarsi del match…
Qualche riflessione dovrà essere fatta anche sul ruolo di Pellegrini, che diligentemente accetta ogni cambio, ma che dovrà essere messo nelle condizioni giuste per rendere.
Embed from Getty ImagesCambiare atteggiamento
In generale quello che dovrà cambiare è l’atteggiamento visto nella trasferta partenopea. Troppe palle perse, troppe palle contese lasciate a metà e guadagnate dagli avversari, una generale confusione nelle scelte offensive (in particolare da chi non ti aspetti, Mkhitaryan e Pedro) e nelle scelte difensive (abbiamo visto una linea che si muoveva male e che ha propiziato il primo gol).
La Roma dovrà ripartire da quanto di buono fatto prima, non facendosi influenzare dalla brutta caduta di Napoli. La classifica è corta, la vede in una posizione privilegiata, e battendo il Sassuolo diventerebbe ancora più interessante.
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