Nicolò Zaniolo, la non-sorpresa

Luglio 1999. Dopo 2 anni di gol, spettacolo e più di un rimpianto, si rompe il legame fra Zeman e Franco Sensi. Il presidente della Roma vuole vincere ed ha deciso che la strada migliore da seguire è quella di affidarsi al miglior allenatore in circolazione, Fabio Capello.

Estate 1999. Fabio Capello è il nuovo allenatore della Roma (Foto Ansa)

In quell’estate, trascorsa nel ritiro austriaco di Kapfenberg, la Roma mise il primo tassello per costruire la Vittoria tanto desiderata ed attesa che arrivò a distanza di un solo anno: con il Fair Play Finanziario non ancora in vigore, Sensi smantella parte di quella rosa che il Boemo aveva voluto fortemente a Roma e si assicura Francesco Antonioli, Cristiano Zanetti, Marcos Assunçao e sopratutto Vincenzo Montella, sborsando 40 miliardi di lire nelle casse della Sampdoria.

Francesco Totti è ormai il leader indiscusso della squadra, ereditati i gradi di Capitano l’anno prima e con il N.10 cucito addosso, il migliore calciatore giovane italiano, premio che riceve alla conclusione della stagione, è al centro del progetto di Capello e della futura nazionale che, all’Europeo del 2000, sfiorò la vittoria finale contro la Francia di Trezeguet.

Come dimenticare il cucchiaio a van de Sar di Francesco Totti contro l’Olanda? (Foto LaPresse)

A qualche chilometro più a nord di Roma, un’altra squadra sta preparando una stagione importante, è lo Spezia Calcio che ha appena cambiato proprietà e che punta a vincere il campionato di Serie C2 con un’autentica corazzata. Guidato dall’emergente Andrea Mandorlini, allenatore votato all’attacco, lo Spezia dominerà quel campionato da record con 76 punti, nessuna sconfitta e 52 reti fatte.

Al centro dell’attacco degli aquilotti c’è il 26enne Igor Zaniolo che di gol ne mette a segno 13, l’ultimo il 07 maggio del 2000 al minuto ’89 contro l’Alessandria, la squadra che aveva tentato durante tutto il campionato di contrastare lo strapotere dei bianconeri liguri. Di gol decisivi negli anni successivi ne avrebbe segnati altri, uno dei più belli però lo realizza proprio in quell’estate del 1999, quando la sua compagna Francesca Costa mette al mondo il loro primogenito, Nicolò Zaniolo.

La sua storia la conosciamo un pò tutti, scartato, perché non ritenuto all’altezza, dalle giovanili della Fiorentina di Mister Federico Guidi, che poteva contare sul talento di Ianis Hagi e soprattutto quello di Federico Chiesa, Nicolò viene ingaggiato dalla Primavera della Virtus Entella di Gianpaolo Castorina nell’estate del 2016.

Trequartista dal sinistro vellutato e dall’ottima vena realizzativa, Zaniolo mette a segno 9 gol ed esordisce in prima squadra il giorno 11 Marzo del 2017 contro il Benevento, in concreto un solo minuto, di fatto il primo di tanti sempre più importanti. Eh già, perché di li a poco c’è la chiamata della nazionale Under 19 per la sfida all’Irlanda per le Qualificazioni all’Europeo di categoria. Il 23 Marzo al Gemeentelijk Stadion Vigor Wuitens, Nicolò esordisce al minuto 63, senza però riuscire ad evitare la sconfitta agli azzurri guidati da Roberto Baronio.

Il tempo corre in fretta e Zaniolo non ha intenzione alcuna di fermarsi, il 05 luglio rappresenta per il talento toscano una nuova tappa fondamentale per il suo percorso di crescita, c’è infatti la Primavera dell’Inter di Stefano Vecchi che consegna a Nicolò la 10 e le chiavi del gioco della squadra Nerazzurra. Il campionato è strepitoso, con 13 reti è il cannoniere della squadra ed il 9 giugno conquista la vittoria del campionato battendo la squadra che lo aveva scartato un paio di anni prima. Con la Fiorentina servono i tempi supplementari, ma è proprio un tiro secco di Zaniolo al 94esimo a sbloccare la partita, sulla respinta difficoltosa del portiere Cerofolini, la punta argentina Facundo Colidio segna con un comodo tap-in, gol che apre le porte alla vittoria finale, la terza della stagione dopo la Supercoppa ed il Torneo di Viareggio.

E siamo ai giorni nostri, la trattativa che porta il desiderato Nainggolan all’Inter, Zaniolo che arriva a Roma con qualche smorfia dei tifosi, nonostante la parole di Monchi che lo ha definito “Un talento che non ci ha lasciati indifferenti durante l’ultima stagione, nella quale si è confermato come uno dei prospetti più interessanti del calcio italiano”.

Ad avvalorare le parole del DS spagnolo, l’Europeo Under-19, perso contro il Portogallo ai supplementari ma competizione in cui Nicolò è stato autentico protagonista. Per chi lo conosce bene una semplice conferma per quanto di buono già fatto nelle stagioni all’Entella ed all’Inter, per gli altri quasi una sorpresa scoprire la solidità di un talento che ha letteralmente bruciato le tappe.

Destinato a partire in prestito per crescere e mettere minuti nelle gambe, Zaniolo è invece rimasto a Roma, complice la partenza di Strootman a mercato italiano chiuso che ha ridotto notevolmente le scelte a centrocampo di Di Francesco. Titolare in entrambi i match contro il Real in Champions League, Nicolò è partito titolare anche contro due squadre del suo passato, la Fiorentina e l’Inter, risultando sempre tra i migliori in campo.

E proprio contro i nerazzurri, in quella che è stata considerata da tutti la sua prestazione migliore, Zaniolo ha ricevuto l’incoronazione ufficiale di Francesco Totti: “Sembra un veterano, gioca con semplicità, facilità. Sta dimostrando il proprio valore, man mano che trova continuità, è esplosivo, ha tutti i mezzi per diventare un grande giocatore. Ma non facciamoglielo sentire, che se cambia rotta è pure colpa mia”

Zaniolo è un nuovo giocatore della Roma (Foto Fabio Rossi/AS Roma/ LaPresse)

Parole importanti da chi sa come proteggere e guidare un giovane talento davanti ai media, seguendo le orme del suo “padre adottivo” Carlo Mazzone. La speranza di noi giallorossi è che Zaniolo sappia seguire quella strada, regalandosi e regalandoci meraviglie.

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