Manca ormai pochissimo all’inizio de la nuova edizione del campionato. Per stemperare questa breve attesa, ecco una piccola carrellata dei numeri 8 romanisti visto che mancano 8 giorni al 19 agosto. Questione di numeri!
Vi sono tante storie dietro al fatidico numero 8. Per molti è il numero perfetto; nel paganesimo rappresentava l’infinito e nella religione cristiana viene identificato come il simbolo che definisce il Nuovo Testamento. Vi è addirittura chi attribuisce questo numero all’immortalità, come avviene nella mitologia cinese.
In ogni caso è innegabile che questo numero sia uno dei più particolari: è slanciato, tondeggiante e forse proprio per questo risalta molto tra i vari numeri della scala decimale. Parlando di calcio, questo è un simbolo che sta bene su un giocatore agile, snello, ma non troppo, è l’ideale per una mezz’ala destra o, se vogliamo, per un centrocampista centrale.
Passando ora nella nostra fantastica cornice giallorossa, vediamo insieme chi ha avuto l’onore di vestire la maglia con tale fantastico numero. Alcuni di questi nomi hanno fatto davvero la differenza, altri un po’ meno, ma resta comunque il fatto che in campo hanno corso con il numero 8 dietro alla schiena, sudando per la squadra capitolina:
1) Agostino Di Bartolomei
Forse molti di voi sono abituati a rivedere i suoi goal mentre vestiva la maglia numero 10. Tuttavia questo titano giallorosso presente anche nella Hall of Fame della A.S: Roma ha avuto pure il numero 8. In forza ai giallorossi dalla stagione 73/74 a quella dell’83/84 Agostino Di Bartolomei ha avuto il numero 8 sulla schiena per 4 stagioni: Nel 73/74, 74/75, 76/77 e 80/81. 308 gare in giallorosso per lui di cui 146 con la fascia di capitano al braccio, collezionando 66 goal in tali presenze. Presente nell’anno del secondo scudetto della Roma. Diba o Ago, come veniva soprannominato, spiccava sugli altri per la sua elasticità di pensiero in campo, che gli permetteva di arrivare con la mente sempre un secondo prima degli avversari. Con Liedholm prese il ruolo di mediano davanti alla difesa, ruolo che gli sarà caro tutta la vita.
2) Francesco Statuto
Non è uno dei centrocampisti più famosi della Roma, ma ha vestito la nostra maglia numero 8 dal ’95 al ’97. Cresciuto nelle giovanili giallorosse, Statuto fa il suo esordio in Serie A con l’Udinese nel ’93. In quell’anno però i friulani retrocedono in Serie B e così Carlo Mazzone lo richiamò alla Roma. Qui un grave infortunio al perone, però, gli tarpò le ali per tutta la sua carriera.
3) Cristiano Scapolo
Nella Roma durante la stagione 1997/98, Scapolo vestì la maglia numero 8. A causa di molti infortuni riuscì a giocare solo 7 partite, dopodiché fu ceduto direttamente al Napoli.
4) Dmitri Alenichev
Giocatore russo inizialmente del Lokomotiv, si mette in mostra quando nel ’97 viene eletto miglior giocatore russo dell’anno. Viene così notato dalla Roma, che lo acquista nel 1998. Giocherà nei giallorossi fino al 1999, anno in cui viene ceduto al Perugia durante la trattativa che porterà nella capitale un altro grande numero 8: Nakata. Di Alenichev si ricorda soprattutto il goal nel ’98 durante la partita interna con la Fiorentina. Al 90′ i viola vincevano infatti 0-1, ma il russo segnò il pareggio e infine la Roma vinse 2-1 al 94′.
5) Hidetoshi Nakata
Considerato uno dei migliori giocatori asiatici di tutti i tempi, Nakata vestì la maglia numero 8 della Roma dal ’99 al 2001. Fu eletto miglior giocatore asiatico dell’anno in due occasioni, nel ’97 e nel ’98. Fu anche inserito nella top 100 dei calciatori viventi da Pelè. Sebbene egli avesse grandi doti tecniche, il suo operare nei giallorossi fu sempre un po’ in ombra, poiché nel suo ruolo giocava un certo Francesco Totti. Nonostante ciò, il giapponese ha dato un gran contributo alla Roma nella vittoria dello scudetto del 2001, quando nella sfida-scudetto Juventus-Roma terminata 2-2, gli ospiti erano sotto di due reti. Nakata entrò infatti in sostituzione proprio di un poco ispirato Totti; qualche minuto dopo trovò subito il gol mentre, poco più tardi, da un altro suo tiro nacque il tap-in vincente di Vincenzo Montella. Per la Roma, quel pareggio fu fondamentale per la vittoria del titolo italiano e, con la sua prestazione, Nakata si guadagnò un posto di rilievo nei ricordi dei tifosi giallorossi.
6) Marcos Assuncao
Nella Roma dal ’99 al 2002 questo centrocampista brasiliano, specialista nelle punizioni, ha vestito il numero 8 giallorosso nel 2001/2002. Per lui 9 goal in 55 partite con la Roma.
7) Francisco Lima
Tesserato con la Roma dal 2001 al 2004, questo brasiliano utilizza il numero 8 dal 2002 al 2004. Di lui purtroppo non si ricordano grandi gesta, ma anzi, di lui tornano alla mente brutti episodi di cronaca dovuti al suo vizio con l’alcool, il quale nel 2003 lo porterà addirittura a fare un grave incidente automobilistico. Sebbene rimase illeso in quell’episodio da un punto di vista corporale, non fu lo stesso per la sua fama. La Roma decise di cederlo addirittura a gratis, ma nessuno lo voleva. Capello fu quindi costretto ad inserirlo in rosa.
8) Matteo Ferrari
Nel 2004 viene acquistato per 7 milioni di euro e rimarrà a Roma fino al 2008, anno in cui lui stesso decide di svincolarsi. Le sue non proprio ottime doti tecniche e la sua incostanza gli hanno regalato l’appellativo di Svirgolone. Nonostante Spalletti nel 2006/2007 gli diede fiducia, questo centrocampista italiano passò più tempo in panchina che nel rettangolo di gioco.
9) Alberto Aquilani
Con la Roma dal 2001 al 2009, Aquilani veste la maglia numero 8 dal 2005 fino alla fine della sua avventura in giallorosso. Inizialmente grande promessa date le sue grandi doti tecniche da centrocampista interno, centrale o trequartista, dopo una lunga serie di infortuni viene ceduto. Di lui si ricordano soprattutto una doppietta nella finale di Supercoppa Italiana persa poi contro l’Inter (4-3 dts) e, nella vittoria della Roma a San Siro contro il Milan, il suo assist di rabona per il brasiliano naturalizzato italiano Mancini, che varrà il gol del 2-1 ad opera di Francesco Totti. Con i giallorossi ha potuto alzare al cielo la coppa italia del 2008. Venne soprannominato dai tifosi romanisti il Principino, per la sua somiglianza con Giannini.
10) Adriano
Adriano vestì la maglia numero 8 giallorossa nella stagione 2010/11. Giocatore che non ha bisogno di tante presentazioni vista la sua fama. Chiamato l’Imperatore, a Roma non ebbe mai tanta fortuna, un po’ per gli infortuni, un po’ per il suo stile di vita sregolato.
11) Erik Lamela
Talento argentino, più volte paragonato a Kakà come stile di gioco e di fisico, Lamela ha vestito la maglia numero 8 della Roma dal 2011 al 2013. Grande giocatore che può giocare sia come trequartista che come ala destra e sinistra per il suo mancino potente e preciso, è uno dei pochi giocatori a saper utilizzare la rabona in movimento.
12) Adem Ljajic
Anche lui paragonato più volte, forse un po’ superbamente, a Kakà, veniva chiamato Il Kakà dell’est. Vestì la maglia numero 8 giallorossa dal 2013 al 2015. Giovane in grado di poter giocare sia come ala che come trequartista o come seconda punta, Ljajic non riuscì mai a sbocciare veramente nella capitale. Nonostante le sue buone qualità tecniche, risultava infatti spesso troppo discontinuo.
13) Diego Perotti
Nella Roma dal 2016 Diego porta sulla sua schiena oggi il numero 8. Buona la stagione dell’anno scorso, ci auguriamo che possa fare sempre meglio e, chissà, che possa essere ricordato come uno dei migliori numeri 8 della A.S Roma.
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