Antonio Valentin Angelillo nasce a Buenos Aires (Argentina) il 5 settembre 1937. Mezzala rapida ed efficace, Angelillo muove i primi passi nell’Arsenal de Llavallol. Dopo 3 anni fa il salto di qualità andando a giocare nel Racing Club e nel 1956 passa al Boca Juniors. Dopo 34 gare e 16 reti, Angelillo viene acquistato dall’Inter. La prima stagione è condita da 16 reti, un bottino che non fa felice la tifoseria nerazzurra. Nella seconda stagione Angellillo si scatena, firmando la bellezza di 33 gol in altrettante presenze. Un record che tuttora è rimasto imbattuto in un campionato a 18 squadre. Resterà in nerazzurro per 4 stagioni, segnando un totale di 77 gol in 127 partite, ma il rapporto con il presidente Angelo Moratti si deteriora a causa della sua “dolce vita”. Così la Roma lo acquista per 225 milioni, con una clausola che non poteva essere rivenduto a Juventus, Fiorentina e Milan.
Dopo un inizio stentato, in giallorosso disputa 4 stagioni ad alto livello, arretrando il suo raggio d’azione a centrocampo. Con la maglia giallorossa disputa 150 gare, mettendo a segno 41 gol e conquistando una Coppa delle Fiere nel 1960/1961 ed una Coppa Italia nel 1963/1964.
Nel 1965 viene ceduto al Milan di Liedholm. Dopo una stagione al di sotto delle aspettative, va a giocare nel neo-promosso Lecco, ma dopo la retrocessione del club torna in rossonero, vincendo lo scudetto. Scende di categoria con il Genoa. Chiude la carriera con la maglia dell’Angelana nel 1971.
Proprio da qui inizierà la carriera da allenatore che lo porterà a sedersi sulle panchine di Aquila Montevarchi, Chieti, Campobasso, Rimini, Brescia, Reggina, Pescara, Arezzo, Avellino, Palermo, Mantova, Arezzo, FAR Rabat, Marocco e Torres.
Ha lavorato come osservatore per l’Inter in Sudamerica: tra le sue “scoperte” più importanti ci sono Javier Zanetti ed Ivan Cordoba.
Muore a Siena il 5 gennaio 2018.