Marcos Evangelista da Moraes, meglio noto come Cafu, nasce a San Paolo (Brasile) il 7 giugno 1970. Inizia a giocare a calcio nelle giovanili del Nacional SP, Portuguesa, Itaquaquecetuba e San Paolo con il quale si impone a livello professionistico. Il soprannome “Cafu” è in onore dell’ex ala brasiliana Cafuringa, idolo del padre.
Il nome di Cafu comincia a propagarsi nel mondo calcistico, dopo la vittoria del Mondiale del 1994, anno in cui viene eletto “Calciatore sudamericano dell’anno”.
Arriva la prima esperienza europea con la maglia del Real Saragozza, ma dura solo una stagione e torna in Brasile nelle file del Palmeiras.
Nel 1997 approda alla Roma sotto stretto consiglio del “Divino” Falcao per 13 miliardi di lire.
Sin da subito entra negli schemi della nuova Roma targata Zeman: grinta e ottime prestazioni lo fanno entrare nel cuore dei tifosi con il soprannome di “Pendolino”.
Con l’avvento di Fabio Capello sulla panchina della Roma, Cafu diventa uno dei punti saldi della squadra giallorossa. Memorabile resta la doppietta che regalò alla Roma la vittoria contro la Fiorentina per 1-3.
Altrettanto memorabile, nell’anno dello scudetto, la giocata in palleggio con i quali si fa gioco di Pavel Nedved, nel derby del 17 dicembre 2000. Oltre allo scudetto, mette in bacheca anche una Supercoppa Italiana, oltre ai 2 mondiali, 2 Coppa America e 1 Confederations Cup con il Brasile, di cui era anche capitano.
A fine stagione 2003 la Roma non gli rinnova il contratto e si accasa al Milan a parametro zero. Con i rossoneri vince Scudetto, Champions League, Campionato del mondo per Club, Supercoppa Italiana e 2 volte la Supercoppa UEFA.