Zaniolo Nicolò

Nicolò Zaniolo nasce a Massa (Italia) il 2 luglio 1999. Figlio d’arte, Zaniolo inizia a giocare a calcio nella formazione del Maria Rosa di Salerno, una scuola calcio molto vicina alla Salernitana. Successivamente gioca con Spezia e  Canaletto fino ad arrivare nelle giovanili del Genoa. Continua la trafila delle giovanili con Fiorentina, Virtus Entella ed Inter.
Proprio con i nerazzurri si mette in luce nella Uefa Youth League e nel campionato Primavera, portando l’Inter alla vittoria dello scudetto Primavera.

Il 26 giugno 2018 viene ceduto alla Roma insieme a Davide Santon, in ambito della trattativa che porterà Radja Nainggolan all’Inter. Sembra una manovra clamorosamente azzardata ma Zaniolo viene convocato da Mancini nella Nazionale prima ancora di disputare una partita in Serie A.

Il mister Di Francesco decide di schierarlo titolare per la prima volta in Champions League contro il Real Madrid, dove non sfigura nonostante la sconfitta dei giallorossi. Una settimana dopo farà il suo esordio anche in campionato. Pian piano riesce a ritagliarsi uno spazio sempre più importante nello scacchiere giallorosso ed arriva anche il primo gol, il 26 dicembre 2018 contro il Sassuolo.
La doppietta contro il Porto nell’andata degli ottavi di finale di Champions League, è la definitiva consacrazione e la consapevolezza che si ha un campione tra le mani. A fine stagione verrà premiato come Miglior Giovane della Serie A.

Ma il talento di Zaniolo non ha fatto i conti con gli infortuni. Nella stagione successiva, all’ultima giornata di andata, Zaniolo si rompe il legamento crociato del ginocchio destro con associata lesione del menisco. L’infortunio lo terrà fuori per 6 mesi, rientrando solo a luglio alla ripresa del campionato dopo lo stop forzato per l’aggravarsi della pandemia da Covid-19.

Terminata la stagione, Zaniolo viene convocato in Nazionale per disputare la Nations League. Il 7 settembre 2020, durante la gara contro l’Olanda si infortuna gravemente al ginocchio, stavolta è il sinistro. Anche qui la diagnosi è impietosa: rottura dei legamenti e stop di almeno sei mesi, che vuole dire  stagione finita.