Primavera: analisi di Roma – Bologna 1-0

Torna alla vittoria la Roma Primavera nell’ultima giornata del girone d’andata. In un atipico posticipo del lunedì, un’altra squadra emiliana ha provato a frapporsi tra la Roma e i 3 punti, senza riuscirci questa volta. Torna la vittoria e torna la vetta della classifica. Superata nuovamente l’Inter che per 48 ore, dopo il pareggio nello scontro diretto con l’Atalanta, aveva preso un punto alla squadra di De Rossi. E’ stata una gara difficile quella contro il Bologna, il quale ha mostrato grande concentrazione difensiva e, come spesso succede recentemente, si è sbloccata solo nel secondo tempo. Per fortuna però, questa volta l’acuto giallorosso non è stato replicato.

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Primo Tempo

Continuano gli esperimenti di Alberto De Rossi per portare via i suoi ragazzi dalla bonaccia. Questa volta è Suf Podgoreanu a cedere la maglia di titolare a Ciervo, posizionato nel ruolo di esterno destro. Rientra Bove in mezzo al campo, per cui niente più doppio attaccante lì davanti. Infine, seguono le conferme di Mastrantonio tra i pali (autore di un’ottima prova anche fuori dai pali) e Providence sulla sinistra, il quale continua ad essere l’arma in più per il tecnico giallorosso.

Bologna che risponde con un 4-3-3 molto prudente, volto a cercare con insistenza le sue due ali Rocchi e Juwara (uno dei tanti “prestiti” di Mihajlovic), a ragione per giunta, perché i due giovani rossoblu creano più di un grattacapo alle corsie di pertinenza avversarie.

La presenza contemporanea di Ciervo e Providence peraltro dimostra come anche la Roma voglia puntare sui duelli individuali in fascia, ed è su questo spartito che si reggerà la partita.

Al fischio d’inizio seguono 15 minuti di studio, in cui in parte i ritmi vengono spezzati dai molti contrasti a cui seguono i fischi dell’arbitro e in parte le squadre tendono a sbilanciarsi poco, poggiandosi come detto sulle fiammate degli esterni in campo. In questo contesto, per quanto possa sorprendere, è Providence che cerca di “calmare” i suoi, abbassandosi spesso quasi in posizione di terzino, per allungare il giro palla difensivo, resistere al pressing, e per proseguire l’azione con il dirimpettaio Darboe o ricominciando ancora la stessa.

Tra i vari capovolgimenti di fronte, sono le strepitose azioni individuali che catturano l’attenzione. Milanese intorno alla metà del primo tempo, resiste al pressing di quattro giocatori emiliani nei pressi della loro area, risolvendo un rebus fino a quel momento irrisolvibile, guadagnando un calcio d’angolo con il seguente tentativo di cross. Probabilmente, non sono solo i telespettatori a rimanere colpiti da questa azione. Il Bologna non riesce più ad uscire, e i giallorossi cominciano a soffocare gli avversari nella loro trequarti. Come una goccia cinese, Providence punta i suoi avversari dopo aver trovato l’isolamento appena di fuori i limiti sinistri dell’area di rigore. Progressione, breve o lunga, primo dribbling, raddoppio, angolo. Senza grandi pericoli, ma in totale pressione, si arriva al duplice fischio.

Secondo Tempo

Poco cambia nella ripresa, primi 15 che scorrono senza che la guardia venga abbassata da entrambe, con la sensazione che al primo timido tentativo di farlo, l’altra squadra sia lì per approfittarne. E così accade. Doppia incredibile occasione nel giro di 100 secondi, con la palla che entrambe le volte viene messa dentro da destra, e dopo una deviazione rimbalza ingenuamente sulla linea di porta felsinea, non curante del valore di quella sua azione.

Questa volta però, i ragazzi guidati da Luciano Zauri (quel Luciano Zauri), non si abbassano e anzi trovano in Rocchi la guida per uscire e colpire di rimessa i giallorossi ancora increduli. La situazione del primo tempo, a metà del secondo, si esaspera. La partita vive di convulsioni, break eccezionali di 50-60 metri palla al piede, simbolo di due squadre che voglio dannatamente la vittoria e che non riescono a gestire la trepidazione della sua assenza. Providence ora non prova neanche a mettere ordine, riportando i ruoli ai loro ordini naturali, e ricomincia a puntare ossessivamente la difesa felsinea. In una di queste azioni, dopo aver di nuovo dribblato un paio di avversari al limite, scarica con violenza verso la porta un tiro la cui traiettoria finisce sul braccio galeotto del centrale del Bologna. Rigore. Secondo rigore procurato da azione individuale nelle ultime per Providence, che questa volta lascia il compito a Milanese, che realizza senza cedere ad alcuna emozione.

In questi momenti, come la storia ahimè ci insegna, e spesso ci ricorda, si teme di rovinare quelle alte speranze, per una volta attese. Ed invece non ci sono grandi sussulti fino al triplice fischio dell’arbitro, se non vedere Tripi da difensore centrale o l’esordio del nuovo acquisto Afena-Gyan, senegalese classe 2003 già in gol nel weekend con l’under 18, arrivato in settimana.

Bordocampo

In un weekend in cui i tifosi romanisti vedono i grandi scricchiolare attorno alle pressioni di un calendario sempre più pesante, i giovani di De Rossi alleggeriscono i carichi lasciati dagli ultimi pareggi, trovandosi nuovamente a respirare l’aria fresca della vetta.

Certo, il canovaccio tattico e tecnico del Campionato Primavera 1 è ben diverso da quello d’elitè della Serie A, ma quest’oggi abbiamo potuto vedere una qualità molto importante della preparazione al salto: si, la qualità. Ovvero la capacità da parte dell’allenatore De Rossi di lasciar esprimere le qualità dei suoi giovani calciatori, non solo attraverso i dribbling e la sensibilità di Providence, ma anche con il naturale senso dell’ordine di Tripi, o alla completezza e intelligenza difensiva di Ndiayè.

“La squadra mi è piaciuta soprattutto nel secondo tempo dove poteva subire gol invece ha giocato bene e con tranquillità, ce lo aspettavamo dato che abbiamo giocatori molto forti”

Come sempre siamo d’accordo Mister. Siamo molto forti, e con la tranquillità e la fiducia lo vedremo.

Daje Roma!

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