Quella mano sul cuore come esultanza per ogni gol. Un gesto apparentemente semplice, che nasconde qualcosa di tragico ed indelebile. E’ l’8 giugno 2003, dopo il pareggio tra il Siena e la Salernitana che aveva consentito ai toscani di raggiungere la Serie A per la prima volta nella loro storia. Una gomma scoppiata, ed una vita, quella del fratello minore Leonardo, finita per sempre. Da quel giorno Rodrigo Taddei, centrocampista brasiliano classe 1980, ricordava il fratello scomparso dopo ogni gol, con il gesto del cuore che batte sotto la maglietta. Grande giocatore e grande uomo. Uno che sapeva bene come farsi volere bene. E tanto bene gli hanno voluto i tifosi giallorossi, che ancora oggi lo ricordano con affetto smisurato. Calciatore ordinato, duttile tatticamente, abilissimo nel dribbling e nei giochi di prestigio con il pallone tra i piedi. Tanta grinta, tanto cuore e tanti gol importanti. Proprio come piace a noi malati giallorossi. Arriva in Italia nel 2002, a Siena in Serie B e contribuisce con 26 presenze, 3 gol e con prestazioni maiuscole, alla promozione dei bianconeri in Serie A. Dopo 2 stagioni a Siena nella massima serie, in cui colleziona 48 presenze e 11 reti, arriva nella capitale alla vigilia della stagione 2005-2006. 38 presenze e 8 gol in campionato, 11 presenze e 1 gol in Coppa UEFA, nella sua prima stagione con la maglia giallorossa. Subito si inserisce come pedina fondamentale dello scacchiere di Luciano Spalletti, grazie alla sua abilità sia difensiva che offensiva, ed alla sua grande duttilità tattica. Con il tecnico toscano in panchina, nelle 3 successive stagioni, saranno 83 le presenze totali in campionato, impreziosite da 12 marcature. Nello stesso periodo arriveranno anche 21 presenze in Champions League con 2 gol all’attivo. Rodrigo Taddei continuerà ad essere titolare inamovibile anche nella stagione successiva, con Ranieri che prenderà il posto di Spalletti alla terza giornata: 33 presenze e 2 gol. L’apporto alla causa giallorossa sarà notevole anche nelle due stagioni successive, con Ranieri – Montella e Luis Enrique in panchina (47 presenze), per poi concludersi nelle altre due (4 presenze con Zeman e Andreazzoli), 19 presenze con Rudi Garcia che ne sfrutterà la sua grande abilità tattica. Nella stagione 2014-2015 approderà al Perugia in Serie B, per concludervi la carriera in quella successiva. Resterà sempre uno dei calciatori più amati dalla tifoseria giallorossa.
(Piero Farenti)
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