Roger Ibanez: Pregi e difetti

Roger Ibanez è arrivato a Roma in punta di piedi. Il Brasiliano veniva dall’Atalanta insieme a un mare di perplessità. Tutti si domandavano se fosse un acquisto davvero necessario e se potesse mai rivelarsi utile per la squadra. Dopo il lockdown si è ritrovato catapultato a reggere il peso della difesa giallorossa. Ibanez fin da subito ha convinto grazie alla sua determinazione e la sua concentrazione. Nonostante ciò è stato è bollato come acerbo e troppo giovane per poter gestire una difesa delicata come quella della Roma.

Al centro del progetto

Da quando è cominciata la nuova stagione il giovane centrale giallorosso è stato uno degli elementi più positivi della squadra di Fonseca. In 3 partite la Roma ha concesso solo due goal e queste due reti sono state concesse a Cristiano Ronaldo. Non si può parlare di sistema difensivo perfetto perché la Roma ha concesso occasioni pericolose agli avversari che sono state sventate proprio grazie al talento dei difensori giallorossi. In particolare quello di Ibanez. L’intervento che ha destato più stupore è sicuramente il recupero su Lasagna contro l’Udinese. Un recupero eseguito col tempismo perfetto, possibile solo grazie alla velocità di gambe del numero 3 giallorosso.

Andiamo ad analizzare i punti forti del baluardo della difesa giallorossa e le lacune su cui dovrà lavorare per poter diventare un grandissimo centrale di difesa.

  • I Punti forti di Ibanez

La qualità che spicca di più tra tutte è la capacità di lettura del gioco. Grazie alla sua intelligenza tattica Ibanez vede il gioco in anticipo e riesce spesso ad anticipare l’attaccante avversario. Rispetta con dedizione le marcature preventive e riesce a intervenire con i tempi giusti al posto giusto. Per questo stile di gioco è fondamentale una buona destrezza nei duelli aerei e il nostro Ibanez ne ha da vendere.

Nonostante non sia altissimo (1.85m), Ibanez riesce quasi sempre a colpire il pallone di testa e indirizzarlo verso un compagno annullando le possibilità di ripartenza del centravanti avversario. Ibanez ha dimostrato non solo di saper difendere chiudendo preventivamente l’azione, ma di essere un ostacolo duro anche nell’ uno contro uno; Difficilmente si fa ingannare da giochi di gambe e cambi di direzione, entra quasi sempre in modo deciso sulla palla.

Oltre alla fase difensiva Ibanez ha dimostrato di saper curare elegantemente anche la fase d’impostazione. Più di qualche volta abbiamo visto la sua confidenza con la palla al piede. Si permette di eseguire dei disimpegni con dei dribbling rischiosissimi, che però permettono alla squadra di salire, guadagnare metri e tagliare un avversario dal pressing. Oltre alle uscite palla al piede, abbiamo potuto notare anche una certa dimestichezza nel fraseggio corto e un piede educato che permette il lancio lungo. L’occasione sprecata da Dzeko a Udine è stata partorita proprio dai piedi di Ibanez.

  • Dove può migliorare Ibanez

Ibanez basa il suo modo di giocare sulla prevenzione, così quando viene colto alla sprovvista risulta un pochino irruento. A volte si lancia in scivolate disperate che se eseguite fuori tempo spalancano la via del goal agli attaccanti avversari, come per esempio in occasione del secondo goal concesso al Siviglia in Europa League. La sfrontatezza a volte gli fa correre dei rischi inutili. Ad esempio, a volte per cercare di mantenere il possesso si complica la vita portando la palla eccessivamente, quando in quei casi basterebbe spazzarla in fallo laterale. Un’altra pecca è l inesperienza, essendo molto giovane a volte commette dei falli vistosi che lo portano inevitabilmente al cartellino. Il lato positivo dei suoi “difetti” è che sono tutti dettati dalla giovanissima età. A soli 22 anni non si può pretendere la perfezione in un ruolo così delicato.

Essendo così giovane è lecito aspettarsi ulteriori margini di crescita nel suo percorso qui a Roma. Il suo percorso deve continuare a valorizzare le sue qualità e colmare le lacune tecniche. La sensazione è che la Roma abbia trovato e valorizzato un difensore centrale di grande talento. Come non accadeva da tempo.


Occhio ai giornali

Esaltare eccessivamente il ragazzo può fargli del male. Bisogna evitare a tutti i costi di metterlo nella condizione di giocare con il peso delle aspettative sulle spalle. Occorre lasciarlo libero dalle pressioni ed evitare che si monti la testa.

Purtroppo qui a Roma la stampa è un’arma letale in grado di influenzare le prestazioni e a volte persino la carriera dei calciatori.

Quindi è giusto esaltare il talento di Ibanez ma restando sempre con i piedi per terra.

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