L’affare è in dirittura d’arrivo. Dopo diverse settimane di incertezze, condite da cessioni e voci che volevano il reparto difensivo dei giallorossi continuare a diminuire di numero, arriva un centrale di difesa che può aiutare la Roma: si tratta di Marash Kumbulla, classe 2000, albanese ma nato e cresciuto a Peschiera del Garda, reduce da una stagione da vera e propria rivelazione al Verona di Juric.
Ma cosa potrà dare a Fonseca e i suoi compagni il giovane difensore della nazionale albanese?
Kumbulla: la posizione in campo
L’ultima volta che Kumbulla ha giocato al centro della difesa, non è andata benissimo per l’Hellas, che uscì sconfitto contro il Brescia a inizio luglio. Da lì in poi Juric lo ha dirottato a destra o a sinistra, assecondando le sue qualità nell’aggressione alta e nel tentativo sempre ambizioso di intercettare la palla.
Così facendo, il tecnico ex Genoa ha nascosto i suoi difetti nel gioco, che diventavano sempre più sanguinosi quando giocava centralmente (difetti che si sono notati soprattutto contro il Napoli, altra sconfitta arrivata per 0-2).
L’ultima volta che lo abbiamo visto all’opera è stata proprio sul campo che adesso lo vedrà protagonista, nella sfida di fine luglio fra Roma e Verona. Uscì al 19′ per un infortunio che lo ha tenuto fuori fino alla fine dell’anomala stagione post-Covid.
Le caratteristiche tecniche e tattiche
Kumbulla statisticamente pressa più di tutti i centrali difensivi che la Roma ha schierato con continuità l’anno scorso, e porterà inevitabilmente la squadra di Fonseca ad accentuare il passaggio che abbiamo già visto alla fine della scorsa stagione: una squadra che è diventata meno accorta e più aggressiva nell’interpretazione difensiva, e che di fatto è passata al modulo a 5 difensivo per far rendere al meglio i suoi difensori (su tutti Mancini e l’arrembante Ibanez) e spostare Veretout al centro del campo, dopo la parentesi tattica in cui si abbassava come terzo centrale (a sinistra) per impostare e prevenire le transizioni offensive avversarie che arrivavano nella zona più pericolosa (quella che Kolarov o Spinazzola lasciavano scoperta).
Dando un’occhiata alle statistiche, anche quelle avanzate, notiamo subito come sia un giocatore che tenta meno passaggi brevi di Smalling, Ibanez e Mancini, e non ha una buona percentuale di completamento, si avvicina alle medie di Smalling per passaggi lunghi (anche qui con media più bassa di realizzazione), mentre non arriva per niente ai numeri importanti dell’inglese per passaggi chiave.
Kumbulla è nella media di Mancini e Smalling per passaggi nell’ultimo terzo di campo e per passaggi progressivi (Passaggi completati che spostano la palla verso la rete avversaria di almeno 9 metri dal suo punto più lontano negli ultimi sei passaggi).

Statistiche calcolate per 90 minuti – Fonte: FbRef.com
In generale sarebbe comunque ingeneroso cadere nel tranello dei numeri. Queste statistiche sono ovviamente “drogate” dallo stile di gioco dell’Hellas Verona. Juric non ha quasi mai preparato le gare per avere il dominio del pallone, e nella maggior parte del campionato ha puntato su un sistema che lasciasse la sfera agli altri, per andare a recuperarla nelle zone alte del campo e colpire in transizione.
Cosa porta Kumbulla?
Freschezza, perché va a svecchiare un reparto che era già cambiato notevolmente nella scorsa sessione di mercato, e che verosimilmente si libererà degli ingaggi e della negatività di Fazio e Juan Jesus;
Duttilità, perché può ricoprire tutti e 3 i ruoli difensivi, compreso quello centrale, a seconda di come Fonseca vorrà interpretare la gara;
Coraggio, perché predisposto ad aggredire in avanti, a non far girare l’avversario che opera nella sua zona, anche a rischio di prendere qualche cartellino di troppo;
Ma quali sono le lacune che rimangono ancora non risolte?
Se arrivato come alternativa a Smalling, l’albanese lo è solo numericamente, per il resto sono due calciatori diversi. L’inglese è stato il leader del reparto difensivo soprattutto per la sua calma, la sua esperienza, la sua bravura nelle letture difensive, la pulizia nelle letture palla al piede (anche se, non gli abbiamo mai visto fare cose speciali in costruzione o rifinitura), Kumbulla è esuberante, interviene quasi sempre al limite del fallo, con la palla al piede si è quasi sempre limitato all’appoggio al centrale o all’esterno.
Due profili diversi, insomma, che sarebbero perfettamente complementari. Non sappiamo se è un sogno o no, ma un reparto con Mancini-Smalling-Kumbulla e Ibanez primo rimpiazzo dei 3 sarebbe una manna dal cielo, visto e considerata la situazione finanziaria della Roma.
Diversamente, se la trattativa con l’odiato Manchester United per arrivare a Smalling dovesse arenarsi definitivamente, alla Roma mancherebbe un profilo di centrale difensivo che abbia nelle sue corde una predisposizione alla costruzione da dietro, al passaggio, e alla regia in generale.
Lascia un commento