Roma-Benevento: Finalmente i cambi!

La Roma contro il Benevento ha vinto e convinto. Ha dimostrato di avere un’impronta di gioco ben riconoscibile in fase offensiva e ha saputo mantenere gli equilibri difensivi. I goal campani sono arrivati grazie ad una sfortunata deviazione di Ibanez e su un calcio di rigore quantomeno discutibile. Fonseca ha deciso di cambiare modulo e schierare la Roma in 4-3-3. La squadra ha dimostrato grande maturità grazie alla versatilità degli interpreti in campo. Il sistema di gioco ideato da Fonseca sembra esaltare al meglio le caratteristiche dei singoli in campo.

L’ATTACCO
A beneficiare di più del modulo sembrano essere i 3 riferimenti offensivi della squadra. Pedro sembra il giocatore ideale per agire in quella porzione di campo, può inserirsi centralmente e non è costretto ad allargarsi troppo sulla linea laterale, inoltre le sue caratteristiche vengono esaltate in fase di costruzione dove ha la possibilità di abbassarsi tra le linee e impostare l’azione d’attacco. Lo stesso discorso vale per Mkhitaryan, autore di due assist e di un goal annullato. Oltre ai due trequartisti finalmente è tornato a dire la sua Edin Dzeko, che rispetto alle altre gare ha partecipato di meno alla manovra offensiva, ma è risultato più decisivo come centravanti puro siglando una doppietta.

IL CENTROCAMPO
A centrocampo finalmente torna a brillare Bryan Cristante, ha saputo dare qualità, sostanza ed equilibrio al centrocampo giallorosso. L’ex atalantino ha dato un ottimo contributo sia in cabina di regia che in fase di non possesso smistando molti palloni e recuperandone altrettanti. Cristante è stato bravo anche quando Fonseca ha deciso di tornare a 3 in difesa e posizionarlo tra Mancini e Kumbulla, ha dimostrato la sua duttilità assorbendo subito i meccanismi difensivi da applicare al contesto gara. Pellegrini e Veretout non hanno brillato come al solito ma sono entrambi autori di una gara più che positiva, infatti il giovane Romano e Romanista è autore dell’assist per Pedro che ha portato al pareggio giallorosso. Veretout non ha fornito il suo solito contributo a 360 gradi ed ha anche commesso il “fallo” da rigore, ma la sua freddezza è stata fondamentale per realizzare il delicatissimo rigore del 3-2 che ha riportato la gara sui binari giusti.

LA DIFESA
La difesa era il reparto più sotto pressione e con il compito più difficile. Doveva affrontare un cambio modulo e un avversario insidioso. Nonostante tutto ciò la difesa romanista si è comportata bene. Il migliore dei 4 è stato Mancini sempre molto puntuale sia nelle chiusure che negli anticipi, è stato bravo a scivolare sulla fascia e dare una mano a Santon ed è stato anche molto preciso nel giro palla. Buona anche la prova di Ibanez a eccezione dei soliti rischi di troppo che si crea palla al piede. Ottima anche la prova di Spinazzola che grazie alla sua spinta offensiva è riuscito a tenere basso il baricentro del Benevento. Quello che è andato più in difficoltà dei quattro forse è stato Santon, colpevole di un’eccessiva leggerezza nella copertura di Caprari sul primo goal della squadra di Inzaghi, per il resto però la sua prestazione è stata ampiamente sufficiente.

LA PORTA
Bene anche Mirante che è sempre più leader della difesa e della squadra in generale, fortunatamente non è stato impiegato tantissimo ma quando è stato chiamato al dovere si è fatto trovare più che pronto. L’estremo difensore giallorosso è stato sfortunato nella respinta del rigore che aveva intuito e parato. Mirante è stato fondamentale anche per la realizzazione del goal del 2-1 di Dzeko grazie a un lancio millimetrico sui piedi di Mkhitaryan. Oltre ai complimenti per l’esecuzione tecnica bisogna elogiare anche la visione di gioco e l’astuzia necessarie per il completamento di una ripartenza così fulminea.

I CAMBI
La sorpresa più piacevole della serata dell’Olimpico sono stati i cambi. La Roma ha disposizione una panchina ricca di grinta e talento. Dopo tre partite Fonseca finalmente si è deciso a dare spazio e minutaggio alle risorse a disposizione. Mayoral non ha avuto molto tempo a disposizione però Villar e Carles Perez hanno davvero fatto la differenza.
Villar è stato vitale nella gestione del pallone, ha fatto correre e stancare i calciatori campani ed è stato anche l’autore del delizioso dribbling e dell’altrettanto deliziosa apertura nei confronti di Mkhitaryan che hanno permesso la realizzazione del 4-2.
Carles Perez è entrato subito in partita, con la voglia di mangiare il campo e gli avversari. Oltre alla tecnica è stato bravo anche nel pressing che ha messo parecchio in difficoltà la produzione di gioco del Benevento. Il goal siglato dallo spagnolo è una perla, una rete fantastica dove si possono vedere qualità immense. Rapidità di gamba, dribbling, velocità, la precisione del tiro, tutto semplicemente perfetto.

Tre punti importanti che rendono più interessante anche la classifica. Pedro ha detto che dobbiamo sognare in grande e puntare in alto, così alziamo la testa e notiamo che il Milan è lì a sole 5 lunghezze.
Giovedì bisogna partire col piede giusto in Europa League, ma lunedì bisogna andare a Milano senza paura, con la spavalderia sportiva che contraddistingue Roma e la Roma. La strada sembra quella giusta, con i piedi per terra ma con gli occhi e il cuore che sognano in grande.

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