È passato poco più di un mese dal 6 luglio, giorno in cui José Mourinho ha messo piede a Trigoria per cominciare il suo lavoro al comando della Roma. E sin da subito la volontà dello Special One è apparsa chiara: ancor prima di tornare a vincere trofei, che è la stella polare dei Friedkin e del tecnico portoghese, c’è da costruire una squadra di uomini veri dopo i tanti psicodrammi regalati (più agli avversari che a noi) dalla Roma nel recente passato.

E per farlo Mourinho è partito, oltre che dal cementare il gruppo, dalla fase difensiva. Finora abbiamo visto la Roma in azione in sette amichevoli, con i giallorossi che hanno affrontato, nell’ordine, Montecatini, Ternana, Triestina, Debrecen, Porto, Siviglia e Belenenses. Un tour affrontato senza sconfitte (nonostante i risultati delle amichevoli estive lascino il tempo che trovano) e che ha fatto emergere quanto Mourinho voglia costruire la sua squadra cominciando dalla difesa. E che il tracollo 5-2 in casa del Betis nell’ultimo test non inganni, visto che è arrivato con la Roma in pesante inferiorità numerica arrivato dopo un arbitraggio “discutibile”, diciamo così.

L’aiuto dal centrocampo
Detto questo, la maggior parte dei gol subiti dalla Roma nelle amichevoli disputate finora (4) è arrivata per svarioni singoli, ma la difesa che ha in mente Mourinho, allo stato delle cose con Karsdorp, Mancini (il leader designato del reparto), Smalling e Ibanez (spostato sulla sinistra), si pone l’obiettivo – il più delle volte – di aspettare per ripartire e colpire in contropiede. Lo si è visto anche con l’abbassamento continuo di uno dei due centrocampisti (Diawara, Darboe e Bove quelli schierati finora) quasi fin sulla linea di difesa. E in più bisogna considerare non solo Cristante, Veretout, e l’eventuale raggio “arretrato” di Pellegrini. Ma anche il prossimo acquisto di un centrocampista difensivo ma abile in fase di impostazione (Xhaka non ha ancora rinnovato…).

Aspettando Viña (e Spinazzola)
In particolar modo la Roma attacca molto con gli esterni, in primis sulla destra dove la catena Karsdorp–Zaniolo ha dimostrato di potersi rendere molto pericolosa (nell’ultimo test del ritiro portoghese contro il Belenenses l’olandese ha servito un assist a Dzeko, mentre il numero 22 ha siglato il gol del sorpasso). Mentre a sinistra è ancora tutto in divenire.

Quindi su un lato Karsdorp è il titolare inamovibile, come lo sarebbe stato Spinazzola a sinistra. Ma la situazione è nota e ora aspettiamo l’inserimento di Matias Viña (ora al lavoro a Trigoria con i suoi nuovi compagni) per la fascia sinistra. Insomma, a prescindere da quello che succederà sul mercato, una cosa è sicura: Mourinho vuole costruire una Roma di uomini veri, con una difesa blindata.
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