Roma Sparita: Hidetoshi Nakata

Ma chi l’ha detto che i supereroi ce debbano avé il mantello, i muscoli e debbano sapè volà?
Il mio supereroe é timido, ma non timido normale, timido come solo un giapponese sa esse.
C’ha l’occhi a mandorla e nun s’é manco capito bene bene come se pronunci er nome suo, Nakàta o Nakatá.

Ecco, Nakata supereroe c’é diventato a Torino, che giá de suo é na cittá strana pe un supereroe, ce lo vedete voi un supereroe a Torino?
La Roma andava forte, era la Roma de Capello, con Totti, Batistuta, Cafu, Candela e tutti gli altri, na squadra che stava letteralmente ammazzando il campionato.

Peró Torino é sempre complicata, specie contro la Juve de Zidane e Del Piero, capita che vai li e dopo 5 minuti te ritrovi a perde 2-0, a rimette in discussione un intero campionato in fuga solitaria, a fatte risalí paure e insicurezze che credevi sopite, ritrovi quei brividi lungo la schiena de chi lo sa benissimo come se perde un trofeo già vinto.

Ma poi Capello c’ha l’intuizione tipica del grande allenatore, tira fuori Totti, che giá de suo rischia de esse na scelta complicata, e fa entrà sto giapponesino magro magro che nun parla italiano ma che dialoga cor pallone, e questo basta. Nun c’é superpotere che avrei preferito in quel momento.

La Roma inizia a prende campo, lo stadio inizia a cantá meno forte, la Juve comincia a sembrá meno forte, la gente comincia a guardà l’orologio perché nun manca poi cosí poco, voi vedé che la potemo ripià, ao, alla fine se famo un gol poi ne basta solo n’artro.

E allora ecco che le paure iniziano a trasformasse in fremito, ecco che la Roma trascina i suoi tifosi ed i tifosi trascinano la Roma, mentre Nakata trascina tutti e tutto, e prende palla a cinquanta metri dalla porta della Juve, la porta, alza la testa e fa partí no scaldabagno che Van Der Saar diventa totalmente ininfluente.

Pe n’attimo Torino é l’Eur, é Trastevere, é Testaccio, Torino é piú Roma de Roma stessa. E tutti cantano, guardano l’orologio, perché se pó fa, pe na volta se pó fa davvero.

E allora quando Nakata riprende palla nella metá campo juventina er mondo se ferma, smette de passá er tempo, niente é piú importante de quel cazzo de giapponese che porta palla a Torino con la maglia della Roma addosso.

E rialza la testa Nakata, e tira, stavolta più basso, Van Der Saar ce mette la mano ma quando na palla viaggia dentro l’area de rigore tua e Montella te gioca contro é come se avessi già preso gol, e cosí é, ce se fionda su quel pallone Vincenzino, piú veloce del destino, piú rapido della paura, piú bello de tutte le cose belle del mondo.

Pareggio della Roma, se pensate che lo scudetto se sia vinto a Roma-Parma state completamente fuori strada, il campionato 2000-2001 é finito a Torino la sera in cui Nakata ha deciso de diventá immortale.
Ecco, il supereroe mio è Hide Nakata, perché da quel giorno nun c’ho piú paura.

Nato nel Delaware per volere della Mafia di Boston, la sua istruzione é stata finanziata coi fondi neri della Massoneria. Il suo sogno nel cassetto é cambiare il cognome in Baldissoni.

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