Il 5 Agosto scorso, la Regione Lazio ha risposto alla AS Roma (in realtà ai proponenti che sono Eurnova SpA, TDV Real Estate Srl e Stadio TDV SpA) in merito al quesito sulle opere pubbliche.
In particolare, i proponenti hanno chiesto, in data 10 Luglio 2019, chiarimenti riguardo gli interventi di cui occorre assicurare la contestualità. Tutto ciò, in conformità alla dichiarazione di pubblico interesse e al provvedimento conclusivo della Conferenza di Servizi (CdS), vincolante per la prima utilizzazione dell’opera.
Le interpretazioni che sono state date sono molteplici. In prima battuta si è parlato di una “vittoria” della Roma, mentre nei giorni successivi qualcuno ha addirittura ipotizzato lo stop del progetto di Tor di Valle.
Dove sta la verità?
Basta leggere pazientemente la nota, e capire cosa c’è effettivamente scritto.
Va detto che effettivamente la nota è lunga (7 pagine) e molto tecnica. Tuttavia, riguardo i contenuti, c’è poco da interpretare. Bisogna però avere qualche minima competenza in merito alle procedure urbanistiche.
Andiamo nel dettaglio, cercando di semplificarne il più possibile il contenuto.
Già a pagina 1, vi sono due concetti fondamentali.
Il primo è che il Soggetto proponente dichiara di non volersi sottrarre agli obblighi oneri e prestazioni precisi dalla delibera dell’Assemblea Capitolina n. 32/2017 e dalla conseguente Conferenza di Servizi (CdS). Inoltre, il proponente dichiara di voler ottemperare al “Principio di Contestualità” ivi sancito (così spiega la Nota).
Il secondo è che il Soggetto proponente ha presentato una soluzione progettuale ove ha sviluppato, unitamente alle opere private, alcune opere di interesse generale da realizzarsi contestualmente all’apertura dello Stadio.
Gli esiti della conferenza, hanno però evidenziato ulteriori prescrizioni ed adeguamenti progettuali che il Soggetto proponente deve assicurare affinché l’iter autorizzativo degli interventi, possa avere ulteriore corso.
Vi sono quindi, come conseguenza degli esiti della Conferenza di Servizi, delle opere che devono essere effettuate prima delle successive fasi procedurali.
Tali opere, sono note sin dall’esito della CdS, ed è noto allo stesso modo il fatto che tali opere siano imprescindibili per proseguire.
Sorprende quindi, l’enfasi che è stata data a questo concetto.
La AS Roma sapeva benissimo, anche prima delle Nota della Regione, che le prescrizioni della Conferenza di Servizi dovranno essere rispettate.
In particolare, si legge nella Nota, che l’Area Valutazione di Impatto Ambientale, ha concluso il procedimento VIA con pronuncia di compatibilità ambientale positiva. Tale pronuncia è tuttavia vincolata ala definizione ed alla verifica di sostenibilità dell’assetto infrastrutturale-trasportistico del quadrante in esame da parte delle amministrazioni ed enti coinvolti.
Questa verifica costituisce presupposto necessario per l’efficacia del provvedimento di VIA. E’ quindi, per tale motivo, vincolo imprescindibile per la prosecuzione del progetto.
Inoltre, prima dell’approvazione del progetto in variante allo strumento urbanistico da parte dell’Assemblea Capitolina, devono trovare esplicitazione quelle integrazioni progettuali che sono condizione di efficacia del VIA.
E’ qui che la Regione trae una conclusione abbastanza importante:
Non è condivisibile l’affermazione del Soggetto Proponente che, con riferimento agli interventi necessari ad assicurare la “contestualità” dell’esercizio del trasporto pubblico su ferro, in conformità alla dichiarazione di pubblico interesse e al provvedimento conclusivo della CdS, deve ritenersi vincolante per la prima utilizzazione dell’opera esclusivamente il completamento delle opere di cui al progetto approvato in CdS.
Tale affermazione, svuoterebbe infatti di significato e di efficacia il lavoro di analisi, valutazione e individuazione delle modalità per adeguare la soluzione progettuale agli interessi pubblici.
Non basta il solo rispetto del progetto approvato in CdS. Serve anche il rispetto delle prescrizioni.
La Regione entra quindi nel specifico delle opere, analizzando l’aspetto infrastrutturale-trasportistico, ribadendo quanto già emerso in CdS.
La Città metropolitana di Roma Capitale ha prescritto:
– Secondo accesso carrabile all’area dello stadio, oltre a quello già presente da Via del Mare / Ostiense.
– Potenziamento del trasporto pubblico su gomma e su ferro, assistite da un cronoprogramma dei lavori che garantisca la contestualità delle opere.
Il Dipartimento Mobilità e Trasporti di Roma Capitale, ha evidenziato invece che:
“il potenziamento della infrastruttura della ferrovia Roma—Lido, rappresenta un elemento di equilibrio del progetto e che la quota parte di contributo dell’amministrazione capitolina all’offerta di di trasporto pubblico sarà indirizzata alla parziale provvista di treni.”
L’Area Trasporto Ferroviario della Regione ha invece prescritto che:
“l’indicazione di Roma Capitale di pervenire ad una capacità della linea ferroviaria di 20.000 viaggiatori per ora per direzione su tutta la tratta, risulti non realistica allo stato dell’ultimo progetto proposto.”
Per perseguire quindi l’indicazione, c’è bisogno di:
– Potenziare la Stazione di Tor di Valle con 3 nuovi tronchini lato lido.
– Capacità del parco treni di almeno 18 unità, e, in ogni caso, un eventuale servizio aggiuntivo non potrà essere posto a carico della Regione Lazio.
La soluzione indicata dal Proponente è pertanto realizzabile, secondo la Regione, solo a seguito di investimenti che riguardino la stazione di Tor di Valle (Roma-Lido) e di Magliano (FL1) ed una offerta di trasporto sul ferro adeguata.
Nel caso in cui non vi fossero gli interventi alle stazioni, prosegue la Nota, la quota assorbita dall’attuale struttura sarebbe solo del 25%, lasciando il 75% al mezzo privato. Si avrebbe pertanto una rete viaria privata che andrebbe in forte crisi nei giorni dell’evento sportivo.
La prescrizione della Regione, nel caso di mancata potenziamento della rete ferroviaria come sopra descritto, dovrà preveder un potenziamento, da parte di Roma Capitale, del trasporto su gomma. Questo porterà ad un conseguente programma di esercizio che dovrà prevedere l’istituzione di corsie preferenziali di tipo dinamico riservate ai soli Autobus ATAC.
L’Area Urbanistica Copianificazione e Programmazione Negoziata di Roma Capitale e Città Metropolitana, ha evidenziato invece che:
“il traffico sin da ora richiederebbe interventi strutturali e che comunque lo stesso dovrà essere monitorato costantemente tramite appositi strumenti. Tale monitoraggio dovrà riguardare sia la pressione indotta dall’intervento, sia la tutela delle componenti ambientali.”
Tali prescrizioni, dovranno, secondo la Nota della Regione, essere eseguite secondo il principio di contestualità tra opere pubbliche e private. Lo stesso vale per tutte le altre prescrizioni emerse in sede di Conferenza di Servizi.
Questo, in ogni caso, non rappresenta, come già precedentemente ribadito, una novità per i Proponenti.
La Regione lo ha ribadito nella Nota ma nulla cambia rispetto a quanto già emerso nelle prescrizioni della CdS che già esistevano ed andavano rispettate.
Nella parte finale, la Nota entra invece nel merito degli obblighi di Roma Capitale.
Il Comune, si legge, dovrà definire, anche cronologicamente, un quadro di intervento unitario che armonizzi e definisca la fattibilità delle opere già programmate con quelle puntualmente prescritte nei pareri rilasciati dalle amministrazioni.
Questo è un punto importante perché mette l’Amministrazione Raggi di fronte ad un obbligo ben preciso.
Come del resto è un punto abbastanza importante (sicuramente il più importante) quello con cui si conclude la nota.
La progettazione dello Stadio della Roma è intervenuta avendo a riferimento l’infrastruttura ferroviaria nello stato in cui essa era conosciuta al momento della consegna dcli progetto Stadio.
Pertanto, gli interventi finalizzati a conseguire l’obiettivo della massima accessibilità dell’area tramite il trasposto pubblico sui ferro, non possono scaturire da interventi sull’intera infrastruttura programmati e finanziati. Gli stessi non possono e non devono interessare questa sede.
Questo significa che nell’atto d’obbligo e nella Convenzione, non potranno andare interventi che non siano stati oggetto di prescrizioni della Conferenza di Servizi.
Questo è sicuramente il punto più importante della Nota. Il Comune non può sfruttare la Convenzione per inserire opere che non riguardino direttamente quanto già stabilito in Conferenza di Servizi (sembra invece che in sede di definizione della Convenzione, stia in realtà accadendo il contrario).
E’ questo che rende la Nota della Regione una strumento che rafforza la AS Roma, il progetto Stadio e mette url Comune con le spalle al muro.
La Convenzione, attraverso il recepimento delle Prescrizioni della Conferenza di Servizi, è praticamente già scritta.
Non ci sono quindi più scuse per tergiversare.
Si proceda spediti con la Convenzione ed il voto della Variante al Piano Regolatore.
Cara Virginia, “Famo sto stadio”!
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