Francesco Totti ha smesso di giocare. Vi siete mai chiesti come sarà la vostra vita d’ora in poi? La vostra vita da tifosi, intendo.
Io sì, me lo chiedo continuamente, come una matta, da sola… tutti i giorni. Da quel 28 maggio che sembra già lontano una vita, eppure eccolo lì, fissato sul calendario, appena due fogli strappati e poi la fine. Il d’ora in poi.
L’essere umano è per sua natura incline al cambiamento, sopravvive perché si adatta.
Così dicono.
Ma la natura di un tifoso, di un romanista come noi, viaggia su binari differenti, mosso da una genetica che nemmeno la scienza può spiegare.
Perché il d’ora in poi esclude il passato, la nostra storia, e ci obbliga ad andare avanti. E se guardo avanti è come se un pezzo di cuore io l’avessi perso per strada, intrappolato nei ricordi più belli della mia vita. Dove lui c’era, e dove voglio che resti.

Totti, primo gol in serie A
Maledetto tempo!
Come ti capisco France’.
Ho sempre creduto che quel momento sarebbe rimasto eternamente lì.
Lontano.
Fuori da questo sogno tanto bello durato venticinque anni.
Sei stato il primo amore di una ragazzina di nove anni.
Sei stato le domeniche alle tre, gli abbracci in famiglia.
Zio che urlava, papà che saltava dalla sedia, e nonno che si incazzava.
Sei stato un poster gigante sulla porta, le scritte sul diario, sui banchi di scuola.
Sei stato una maglia, milioni di voci e cuori allo stadio.
Sei stato i miei anni più belli, i miei colori, la mia città.
La mia Roma.
Ed è per questo che oggi fa male. Tanto.
Ma io non ti lascio andare, non lo farò mai.
E poi c’ho un sogno tanto bello, che devo fini’.
Con Francesco ho visto e vissuto il film più bello della mia vita, della mia vita da tifosa. E nell’attesa di vederlo davvero, quel film*, coglierei l’occasione di presentare questa nuova rubrica. Dedicata al cinema, ai film che parlano della nostra città, del nostro essere romani, nella vita comune, nei modi di dire, in ogni piccolo gesto che ci rappresenta.
Che dite, si può fare?
*E comunque sarebbe un gran film…
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